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09/05/2023 - In Gazzetta la legge sull’equo compenso

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 104 del 5 maggio 2023 la legge n. 49 del 21 aprile 2023 recante disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, in vigore dal prossimo 20 maggio. Ilprovvedimento, che riguarda i professionisti iscritti a Ordini e collegi professionali ed i professionisti di cui al comma 2 dell’articolo 1 della legge 14 gennaio 2013, n. 4, sancisce all'art.1 il concetto di equo compenso, che deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti dai decreti ministeriali. Il riferimento, in particolare per i professionisti ordinistici, è ai decreti ministeriali adottati ai   sensi dell'articolo 9 del DL n.1/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n.27/2012. All'art. 2 si precisa che la nuova normativa si applica alle prestazioni professionali svolte in favore di imprese bancarie e assicurative nonché delle loro società controllate, mandatarie e delle imprese che nell'anno precedente al conferimento dell'incarico abbiano occupato alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori o abbiano presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro. Sono ricomprese anche le prestazioni rese dai professionisti in favore della P.A. e delle società disciplinate dal testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al D.Lgs. n. 175/2016. Tra le novità introdotte con questa legge la nullità delle clausole che non prevedono per i professionisti un compenso proporzionato all’opera prestata, ai costi sostenuti e agli importi stabiliti dai parametri, nonché le pattuizioni che vietino al professionista di pretendere acconti nel corso della prestazione o che impongano l’anticipazione di spese o che attribuiscano al committente vantaggi sproporzionati rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro svolto oppure che consentano al cliente di modificare unilateralmente le condizioni del contratto. Qualsiasi accordo che preveda un compenso inferiore ai valori determinati ai sensi del comma 1 della legge n.49/2023 può, infatti, essere impugnato dal professionista innanzi al tribunale competente. In tal caso - si legge all'art. 4 - il giudice ridetermina il compenso dovuto e condanna il cliente al pagamento della differenza tra l’equo compenso così determinato e quanto già versato al professionista. All'art. 5 la possibilità degli Ordini e collegi professionali di proporre l’aggiornamento biennale dei parametri di riferimento delle prestazioni e di adottare disposizioni deontologiche volte a sanzionare il professionista che accetti un compenso che non sia equo e ragionevole. Al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni, la legge istituisce - all'art. 10 - l'Osservatorio Nazionale sull’equo compenso, che avrà il compito di monitorare e segnalare eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.


13/04/2023 - ProfessionItaliane: “Soddisfatti per l’approvazione della legge sull’equo compenso”

Arriva il plauso di ProfessionItaliane per l’approvazione della legge sull’equo compenso ai professionisti, avvenuta il 12 aprile scorso con il via libera definitivo alla Camera dei Deputati. L’Associazione, che raggruppa il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete Professioni Tecniche, annuncia inoltre l’organizzazione a breve di un convegno durante il quale verranno esposte, alla presenza di rappresentanti del Governo e del mondo della politica, le novità e l’importanza della legge, che ora attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. “ProfessionItaliane – si legge nella nota – è stata da sempre fautrice e protagonista di tutte le iniziative volte a ottenere il definitivo riconoscimento per i professionisti di un sacrosanto diritto costituzionale, quello appunto dell’equo compenso, sancito anche dal Codice civile, che richiama la necessità di adeguare il compenso all’importanza dell’opera e al decoro delle professioni. Principi ineludibili posti a base della dignità di qualunque lavoratore”. L’Associazione, infine, richiama la necessità apportare alcune modifiche al testo di legge – già condivise con le rappresentanze delle forze politiche – per giungere, in un secondo momento, al completamento del principio dell’equo compenso, in modo che questo possa sviluppare appieno la sua efficacia, a tutela della qualità delle prestazioni professionali e della collettività.

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23/01/2023 - Vittime del lavoro, Protocollo per il sostegno psicologico

Dal lavoro sinergico tra il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, l’Anmil (l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e la sua Fondazione, è nato il “Protocollo d’Intesa per la valorizzazione del supporto psicologico per le vittime del lavoro e i loro familiari”. Il documento, presentato lo scorso 19 gennaio presso il Palazzo Giustiniani del Senato, mira a colmare le lacune dell’attuale Testo unico infortuni, che non tiene conto delle ripercussioni psicologiche generate da un incidente sul lavoro o da una malattia professionale anche sui familiari delle vittime. Tra i relatori dell’evento, anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che si è detta soddisfatta dell’intesa raggiunta e ha sottolineato: “Dobbiamo fare in modo che il sistema di protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro sia anche un sistema che aumenti la conoscenza delle norme, dei rischi e, soprattutto, che si basi su una cultura della sicurezza che dobbiamo insegnare fin dalle scuole”.

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17/01/2023 - Come valorizzare la filiera agricola

Migliorare il sistema agroalimentare “dal campo alla tavola” con la logica dell’economia circolare, riducendo gli sprechi. Ma anche preparare, attraverso il sistema di formazione degli Ordini, professionisti asseveratori dei processi produttivi delle aziende per evitare rischi di fermi di produttività intervenendo in modo preventivo. Sono alcune delle proposte per la filiera dell’agricoltura presentate da una delegazione di ProfessionItaliane, guidata dal Presidente Armando Zambrano e dal Vice Presidente, Rosario De Luca nel corso di un tavolo tecnico con il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida che si è svolto lo scorso 16 gennaio presso il Dicastero di via Venti Settembre. Nel corso dell’incontro, i professionisti hanno ribadito la necessità di applicare il principio di sussidiarietà e di collaborare affinché si possa giungere ad una semplificazione delle procedure. Tra le proposte più rilevanti sottoposte al Ministro Lollobrigida, l’utilizzo in modo sostenibile delle risorse con procedure di controllo affidate a professionisti specializzati e l’integrazione della filiera agroalimentare con quella degli imballaggi o di contatto con i prodotti alimentari per assicurare economie e mantenimento della qualità dei prodotti.

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19/12/2022 - Le richieste degli infermieri a Governo e Parlamento

“Nel 2022 gli infermieri si sono confrontati con la necessità di mettersi alla prova su paradigmi di assistenza diversi”. Durante il brindisi organizzato al Palazzo Montemartini di Roma lo scorso 15 dicembre, Barbara Mangiacavalli, Presidente della Federazione Nazionale Ordini e Professioni Infermieristiche (FNOPI), ha tratteggiato un bilancio dell’anno ormai quasi concluso, spiegando come fare per evitare che l’Italia diventi un Paese senza infermieri, un allarme lanciato anche dall’OCSE nell’ultimo Rapporto 2022. “Abbiamo bisogno di lavorare sulla formazione, di più professori, di maggiori sedi universitarie di tirocinio”, ha spiegato Mangiacavalli, citando solo alcune delle esigenze più urgenti. Da qui, la decisione di formalizzare al Governo e al Parlamento una serie di richieste, in vista di un 2023 che si preannuncia ancora più denso di sfide.

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14/12/2022 - Resilienza e politiche sociali: l’appello degli psicologi

“Chiediamo l’attivazione di un programma nazionale per la promozione del benessere e della resilienza”. A lanciare l’appello David Lazzari, Presidente CNOP, nel corso del convegno organizzato lo scorso 13 dicembre, a Roma, dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in occasione della Giornata Nazionale della Psicologia, alla presenza del Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, e del Presidente del CUP, Rosario De Luca. Tanti gli spunti di riflessione: dalle ripercussioni della pandemia, della guerra in Ucraina e della crisi economica sui comportamenti degli italiani, fino all’interlocuzione avviata con il Dicastero di Via Veneto sui prossimi interventi da mettere in campo a favore della collettività.

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06/12/2022 - Le richieste degli Ordini alle Istituzioni

Semplificazione amministrativa, incentivi per le aggregazioni professionali, equo compenso. Sono alcune delle richieste sollevate dai professionisti all'Esecutivo. Nel corso del convegno organizzato il 5 dicembre 2022 dal CUP di Roma, in collaborazione con gli Ordini romani dei Consulenti del Lavoro, degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, i rappresentanti delle professioni dell'area giuridico-economica si sono confrontati con il Vice Ministro dell'Economia e Finanze, Maurizio Leo, sulle priorità da portare all'attenzione del nuovo Governo. Ad intervenire anche il Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, Rosario De Luca, che ha ribadito l'unità degli Ordini professionali e la volontà di collaborare con le Istituzioni per migliorare il lavoro dei professionisti ed efficientare l'intero sistema Paese.

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16/11/2022 - Rosario De Luca nuovo Presidente del CUP

Rosario De Luca è il nuovo Presidente del Comitato Unitario degli Ordini e dei Collegi Professionali (CUP). L’elezione, avvenuta con suffragio unanime, si è svolta lo scorso 16 novembre a Roma, mentre bisognerà attendere gennaio 2023 per la nomina del nuovo Direttivo. Nel frattempo, restano in carica il Dottor Giulio Biino (Consiglio Nazionale Notariato) in qualità di Vicepresidente, e il Dottor Giammario Gazzi (Consiglio Nazionale Assistenti Sociali) in qualità di Segretario e Tesoriere. Con De Luca, che negli scorsi giorni era stato eletto, sempre all’unanimità, anche Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, si apre un nuovo corso all’insegna di grandi trasformazioni. Il Presidente, intanto, si è detto pronto ad accettare la nuova sfida.

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19/05/2022 - Equo compenso, non c’è più tempo da perdere

Indispensabile giungere al più presto all’approvazione definitiva del testo del Disegno di legge sull’equo compenso ai professionisti, senza apportare ulteriori modifiche alla versione licenziata dalla Camera dei Deputati e ora all’attenzione della Commissione Giustizia del Senato. A ribadirlo ProfessionItaliane, l’Associazione che raggruppa 23 Consigli Nazionali ordinistici e circa 2.000.000 di professionisti, in una lettera inviata al Presidente della Commissione Andrea Ostellari, al relatore del Ddl Emanuele Pellegrini e ai componenti della Commissione. Pur ritenendo legittima la possibilità di apportare ulteriori modifiche al testo di legge di iniziativa parlamentare, Armando Zambrano e Marina Calderone, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione, sottolineano l’urgenza di dare ai professionisti italiani un testo, atteso ormai da troppo tempo, che sia “organico e completo” sulla materia, per porre fine alle prestazioni professionali gratuite e imporre il rispetto dei principi dell’equo compenso ai committenti cosiddetti “forti”. “Prioritaria e indispensabile – si legge nella lettera – l’approvazione definitiva del provvedimento nella stesura attuale senza modifiche” per non vanificare tutti gli sforzi fatti finora, che hanno richiesto un iter parlamentare lungo e complesso per arrivare oggi ad un testo di legge migliorato sotto numerosi aspetti: dall’aggiornamento dei parametri con cui individuare i compensi alla rideterminazione dei corrispettivi non corrisposti; dalla nullità delle clausole vessatorie all’impugnativa per le parti non conformi dei contratti d’opera. Ma anche la possibilità di avere chiarimenti sui tempi della prescrizione per responsabilità professionali con decorrenza dalla data della prestazione; prescrivere i compensi a partire dall’ultima prestazione eseguita; intraprendere un’azione di classe da parte dei Consigli Nazionali degli Ordini, senza dimenticare la nascita di un Osservatorio nazionale sull’equo compenso. I professionisti “non possono permettersi di perdere questa irrinunciabile occasione”, sottolinea ProfessionItaliane, rimandando ulteriori miglioramenti del Disegno di legge in sede di formulazione di altri provvedimenti legislativi da approvare entro la fine della Legislatura. - Leggi il comunicato

6/05/2022 - Al più presto la legge sull’equo compenso

“Una legge sull’equo compenso non è più procrastinabile: il Ddl va approvato entro la fine della Legislatura”. È l’appello di ProfessionItaliane – l’Associazione che racchiude al proprio interno le rappresentanze professionali del Comitato Unitario delle Professioni e della Rete delle Professioni Tecniche – rivolto al Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, ai componenti della stessa Commissione e a tutti i partiti che hanno sostenuto fin qui il Disegno di legge di iniziativa parlamentare per garantire un compenso equo alle prestazioni professionali. Il provvedimento è stato approvato lo scorso ottobre alla Camera per poi passare in Commissione Giustizia al Senato, dove attualmente è fermo in attesa di ulteriori modifiche. “Le tempistiche per apportare le opportune correzioni al testo di legge rischiano di non coincidere con la fine del prossimo anno e, quindi, di vanificare ciò che di buono è stato fatto finora. Per questo è indispensabile approvare in tempi certi e nell’attuale stesura approvata alla Camera il Disegno di legge sull'equo compenso all’esame del Parlamento”, precisano con un comunicato stampa Armando Zambrano e Marina Calderone, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione che rappresenta 23 Consigli nazionali di Ordini e Collegi. "Sebbene il testo possa essere ancora migliorato, in particolar modo in riferimento ai limiti applicativi che oggi non tengono conto della tipicità del tessuto economico e imprenditoriale italiano, formato principalmente da piccole e micro imprese, dobbiamo evitare di vanificare il lungo percorso legislativo intrapreso finora, che ha permesso di portare all’attenzione del legislatore le istanze dei professionisti, rafforzandone le tutele, soprattutto nei confronti di clienti ritenuti "forti" e individuati in banche, assicurazioni, imprese medio-grandi, pubbliche amministrazioni e società a partecipazione pubblica. Il provvedimento oggi consentirebbe di garantire un compenso proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto, al contenuto, alle caratteristiche della prestazione professionale e conforme a parametri già previsti. Un primo passo verso la corretta remunerazione dei professionisti che non può essere cancellato”, concludono. - Leggi il comunicato

25/11/2021 - Equo compenso: CUP in audizione al Senato

Applicare l'equo compenso a tutti i rapporti contrattuali e alle piccole e medie imprese, adeguando la previsione alla realtà del tessuto socio-economico del Paese, ribadire la soggezione alla disciplina della Pubblica Amministrazione, vietando prestazioni professionali verso la PA con assenza di compenso e rimuovere l'ingiustificata esclusione degli agenti della riscossione e delle società veicolo di cartolarizzazione. Inoltre, da ultimo, chiarire che la disciplina dell'equo compenso si applica anche ai rapporti instaurati prima dell'entrata in vigore della normativa, purchè in corso di esecuzione. Queste, in sintesi, le proposte di modifica illustrate dal Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali (CUP) nel corso dell'audizione del 24 novembre 2021 presso la II Commissione Giustizia del Senato della Repubblica sui disegni di legge nn. 1425 e 2419 (Equo compenso prestazioni professionali) in cui ha presentato un documento contenente osservazioni e possibili interventi correttivi. - Leggi il documento

10/11/2021 - Equo compenso diritto del professionista

Se i professionisti possono dare un contributo importante, in termini di competenze e affidabilità, alla Pubblica Amministrazione, è necessario attribuire loro il giusto compenso. Un principio trasversale, quest’ultimo, che dovrebbe applicarsi a tutti i rapporti intrattenuti con i professionisti. Ma non è così per il Consiglio di Stato che, con la sentenza n.07442/2021 pubblicata ieri, ha stabilito che la Pubblica Amministrazione può emettere bandi senza necessariamente prevedere una paga per il professionista. La decisione di Palazzo Spada pone fine, in realtà, alla vicenda inerente al bando del Mef del marzo 2019 per il conferimento di incarichi di consulenza altamente qualificata a titolo gratuito. Sebbene venga annullato l’avviso pubblico per una mancanza di criteri di trasparenza nel processo di selezione dei professionisti, si riconosce che lo stesso non violi la norma sull’equo compenso, perché non è stato pattuito un indennizzo al momento del conferimento dell’incarico. «Una decisione di questo tipo è inammissibile per i professionisti» sottolineano Armando Zambrano e Marina Calderone, rispettivamente presidente e vicepresidente di ProfessionItaliane, l’Associazione che racchiude al proprio interno le rappresentanze professionali del Comitato Unitario delle Professioni e della Rete delle Professioni Tecniche. «Viene calpestata ancora una volta la dignità dei professionisti che, invece, la Costituzione ha inteso proteggere con l’articolo 36. Consentendo l’applicazione dell’equo compenso solo in alcuni casi - si legge nel comunicato stampa diffuso oggi -, si sceglie di mettere ancora una volta in difficoltà i lavoratori autonomi e di creare una netta distinzione fra professionisti tutelati e altri no. Ribadiamo, dunque, la nostra contrarietà a qualsiasi forma di quantificazione a zero delle competenze professionali e la necessità di dare maggiore valore ad un principio di civiltà come quello dell’equo compenso, facendo applicare in modo più stringente la norma da parte delle pubbliche amministrazioni». - Leggi il comunicato stampa

11/10/2021 - Obblighi di trasparenza sproporzionati

Nonostante la più volte annunciata semplificazione gli adempimenti per l’applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza gravanti su Ordini e collegi professionali, il nuovo schema di delibera ANAC in consultazione pubblica pone a carico di questi ultimi obblighi al pari della Pubblica Amministrazione. Per questo motivo, ProfessionItaliane chiede all’Autorità l’apertura di un tavolo tecnico permanente per un confronto efficace e proficuo volto alla semplificazione degli obblighi di pubblicazione e aggiornamento dei vari documenti previsti dal D.Lgs. n. 33/2013. Tra gli adempimenti annoverati negli allegati allo schema di delibera, sottolinea l’Associazione che raggruppa gli ordini di CUP e RPT, compare la pubblicazione di redditi e patrimoni dei consiglieri, ritenuto sproporzionato con riferimento agli enti ordinistici che non gravano sul bilancio dello Stato. Inoltre, si chiede ai Consigli Nazionali di occuparsi degli adempimenti dei Consigli territoriali. Tali enti, tuttavia, sono del tutto autonomi sotto il profilo contabile e amministrativo e ad essi la legge attribuisce competenze specifiche e diverse rispetto a quelle del Consiglio Nazionale. “L’aggiornamento degli obblighi di trasparenza”, commentano Armando Zambrano e Marina Calderone, Presidente e Vicepresidente di ProfessionItaliane, “non può essere praticato attraverso il semplice trasferimento ai Consigli Nazionali di nuovi adempimenti gravanti sugli Ordini territoriali di cui, in ogni caso, restano titolari. Tutto ciò rischia di tradursi in un’attività meramente formale, priva di ogni possibilità di verifica della regolarità di queste attività”. Il tavolo tecnico sarebbe l’occasione per confrontarsi anche sugli articoli 15, 16, 17, 18 e 21 della delibera, così come per gli artt. 31, 33, 36 e 43. - Leggi il comunicato stampa

25/08/2021 - Equo compenso positivo, ma da estendere

Un disegno di legge con meriti e alcuni limiti, quello sull'equo compenso in discussione presso alla Camera dei Deputati. A fare il punto in un articolo a doppia firma su Italia Oggi del 10 agosto 2021 sono Armando Zambrano e Marina Calderone, Presidente e Vicepresidente di ProfessionItaliane, associazione che riunisce il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche.
Ben venga - si legge nell'articolo - la riapertura del dibattito su rappresentanza e rappresentatività degli Ordini, così come "la salvaguardia dell'ordinamento professionale, la piena vigilanza e attuazione delle leggi istitutive e di qualsiasi altra previsione inerente le attività degli iscritti". Il provvedimento all'esame del Parlamento va quindi nella giusta direzione anche se "può essere migliorato", in particolar modo in riferimento ai limiti inseriti al suo campo d'applicazione che non tengono in conto la "tipicità del substrato economico e imprenditoriale italiano, formato nella sua larga maggioranza da piccole e microimprese". - Leggi l'articolo di Italia Oggi

10/08/2021 - Lavoro pubblico: debutta "inPA", il Portale del Reclutamento

Da oggi e per le prossime settimane il Portale inPA – sviluppato dal Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Almaviva - funzionerà in modalità sperimentale per il solo inserimento dei curricula la porta digitale unica di accesso al lavoro nella Pubblica amministrazione: www.inpa.gov.it .
Dall'autunno sarà implementata la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione del personale necessario alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A regime, entro il 2023, il Portale ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari, in sinergia con la Gazzetta Ufficiale, nonché le procedure di mobilità dei dipendenti pubblici.
InPA - istituito originariamente dalla legge 56/2019, inserito nel Pnrr e disciplinato definitivamente dal decreto legge n. 80/2021 (convertito con la legge n. 113 del 6 agosto 2021) – sarà il luogo del cambiamento della Pa: lo spazio in cui fotografare in tempo reale il rinnovamento del capitale umano pubblico e in cui le offerte di lavoro si incontreranno in modo concreto, trasparente e in tempo reale con le aspettative e le competenze di milioni di professionisti.
Da oggi i cittadini potranno registrarsi al Portale inPa, tramite Spid, e caricare i propri dati, il percorso formativo, le specializzazioni, le competenze e le esperienze professionali nel form appositamente predisposto per garantire la sicurezza dei dati sensibili.
InPa, per la ricerca e il reclutamento dei profili professionali necessari alle pubbliche amministrazioni, si avvarrà anche delle banche dati specifiche dei professionisti iscritti agli Albi e di quelle delle professioni non ordinistiche. A tal fine, il 16 luglio scorso è stato siglato un Protocollo d’intesa tra il Dipartimento Funzione pubblica e ProfessionItaliane, che riunisce la Rete delle professioni tecniche e i Cup: un universo di circa 1,5 milioni di professionisti.
Analogamente, il 4 agosto, è stato sottoscritto il Protocollo con il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (oltre 120mila professionisti) e con Assoprofessioni, che organizza circa 50mila addetti appartenenti alle professioni non regolamentate (tra le quali gli esperti ambientali e di sicurezza del lavoro). Altri analoghi protocolli sono in corso di definizione.
Il Dipartimento ha, inoltre, attivato una partnership con LinkedIN, la più grande piattaforma di attrazione delle professionalità presente sul mercato (750 milioni nel mondo e oltre 15 milioni in Italia), per amplificare le occasioni di lavoro nella Pubblica amministrazione e raggiungere in maniera mirata i professionisti che lavorano in Italia e nel mondo.
Da oggi, quindi, anche il singolo professionista potrà arricchire questo straordinario e unico universo di competenze, attraverso l’inserimento del proprio curriculum.
La realizzazione dei progetti per la ripresa del Paese ha bisogno di mobilitare le migliori energie e competenze. E ciascuno può avere la sua opportunità. InPA: Insieme per cambiare la Pubblica amministrazione. - IN ALLEGATO LE SLIDE SUL FUNZIONAMENTO E GLI OBIETTIVI DI “inPA - PORTALE DEL RECLUTAMENTO”

29/07/2021 - Equo compenso, non si torni indietro

All’indomani del parere negativo della Commissione bilancio della Camera al ddl sull’equo compenso (A.C. 3179), ProfessionItaliane, l'Associazione che riunisce le rappresentanze professionale di CUP ed RPT, esprime stupore di fronte alle obiezioni emerse su una possibile ricaduta economica per le casse dello Stato di una misura di cui si discute da anni. “Crediamo che il lavoro dei professionisti - si legge nel comunicato stampa - meriti maggiore rispetto". Gli iscritti agli ordini sono i primi interlocutori dello Stato nel funzionamento della Pubblica Amministrazione. Dopo le liberalizzazioni, l’impegno delle rappresentanze istituzionali dei professionisti è stato sempre quello di arrivare ad un sistema chiaro e condiviso di remunerazione delle prestazioni. In questo senso gli Ordini rappresentano la migliore garanzia nell’individuazione e proposizione dei parametri di riferimento per la determinazione dei compensi dei professionisti. “Si tratta - continua la nota - di un riconoscimento proprio degli Ordini che, in funzione della loro natura sussidiaria, potranno assicurare non solo ai professionisti, ma anche alle imprese e alle PA parametri individuati in modo oggettivo e trasparente”. Pertanto, è auspicio di ProfessionItaliane che si trovi un accordo politico all’interno delle forze di maggioranza per fare in modo che il ddl 3179 – già frutto dell’unificazione di più proposte – ritrovi il necessario slancio per essere approvato entro la fine della Legislatura con un estensione ampia a tutte le realtà economiche. - Leggi il comunicato stampa

16/07/2021 - Portale del Reclutamento, protocollo tra Ministero Pubblica Amministrazione e Professionitaliane

Si rafforza la collaborazione tra pubblica amministrazione e professioni ordinistiche per vincere le sfide di attuazione del Pnrr e favorire l'individuazione delle migliori competenze attraverso strumenti digitali di incontro tra domanda e offerta.
Con questo obiettivo è stato firmato a Palazzo Vidoni il protocollo tra Ministero della Pubblica Amministrazione e ProfessionItaliane con cui le parti si impegnano alla massima diffusione delle opportunità di impiego nei progetti che saranno avviati con i fondi del Recovery Plan. Sottoscritto con il Ministro Renato Brunetta, l’accordo è stato siglato da Armando Zambrano e Marina Calderone, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’associazione che racchiude al proprio interno le rappresentanze professionali di Rete professioni Tecniche (RPT) e del Comitato Unitario Professioni (CUP). Entro inizio agosto e, con un piano quinquennale di interventi, le parti inizieranno a predisporre le azioni che porteranno alla messa a punto della piattaforma digitale, in cui convergeranno i dati degli iscritti agi Ordini e Collegi, e le azioni di collegamento al Portale di Reclutamento che sarà operativo in autunno. Con tale operazione “facilitate le assunzioni e gli incarichi per i professionisti, che saranno selezionati sulla base di merito e competenze, con rigore e trasparenza”, ha affermato il Ministro Renato Brunetta a margine dell’incontro: “La firma del Protocollo d’intesa con ProfessionItaliane sostiene quel processo di rinnovamento della Pubblica amministrazione e del suo capitale umano che abbiamo già impostato con i primi decreti legati al Pnrr”. Grande soddisfazione ha espresso anche la vicepresidente dell'associazione Professionitaliane, Presidente del Cup e del Consiglio Nazionale dell'ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone: “Delineato il quadro operativo della collaborazione possiamo ora mettere a sistema la rete di ProfessionItaliane e garantire la massima diffusione delle opportunità lavorative nella Pa ai nostri iscritti". - Leggi il comunicato stampa

13/07/2021 - Equo compenso non crei tutele differenziate

L’equo compenso applicato solo in alcuni casi rischia di creare una distinzione netta fra professionisti tutelati e altri che non lo sono. Pertanto, per ProfessionItaliane non bisogna perdere l’occasione del passaggio in Aula del ddl AC 3179 per arrivare ad una disciplina più inclusiva. All’indomani della conclusione dei lavori in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, l'Associazione che racchiude al proprio interno le rappresentanze professionali di CUP ed RPT non ritiene soddisfacente l’intervento con il quale si dispone che le imprese alle quali si applicherà la disciplina saranno quelle che, nell’ultimo anno, hanno occupato più di 50 dipendenti e non 60 in 3 anni e ribadisce la necessità di ulteriori interventi a sostegno di un tessuto professionale già messo a dura prova dalla pandemia. Soddisfazione invece è stata espressa per la rinnovata attenzione verso le professioni e per la modifica che contempla anche un ruolo proattivo dei Consigli Nazionali nell’aggiornamento dei parametri di riferimento delle prestazioni professionali. - Il comunicato stampa

05/07/2021 - ProfessionItaliane: "equo compenso senza distinzioni"

“Equo compenso per i professionisti da applicare indistintamente a tutte le imprese e le Pubbliche Amministrazioni”. All’indomani della ripresa dell’iter legislativo del disegno di legge AC 3179 in Commissione Giustizia della Camera, ProfessionItaliane, l’Associazione che racchiude al proprio interno le rappresentanze professionali di CUP e RPT, chiede una normativa chiara. Il principio dell’equo compenso, infatti, va esteso a tutte le realtà economiche e non limitato, come previsto dall’articolo 2 del ddl, solo alle imprese che nel triennio precedente al conferimento dell’incarico hanno occupato alle proprie dipendenze più di sessanta lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro. Soddisfatti dell’accelerazione che il Parlamento ha dato ad un tema così sentito è stata espressa dal Presidente di ProfessionItaliane, Armando Zambrano, e dalla Vicepresidente, Marina Calderone, che hanno rimarcato al Parlamento la necessità e l'urgenza di un quadro di riferimento legislativo inequivocabile. - Leggi il comunicato stampa

19/05/2021 - Il Cup in audizione alla Camera sull’equo compenso

Le tre proposte di legge - incardinate alla Camera come A.C. 301 (Meloni), 1979 (Mandelli), 2192 (Morrone) - hanno la possibilità, anche riunite organicamente in un unico testo, di andare a definire a normare il riconoscimento dell’equo compenso in senso ampio. A sottolineare i punti di contatto e di convergenza dei tre testi è la Presidente del CUP e del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, intervenuta in audizione presso la Commissione Giustizia della Camera nell'ambito dell'esame delle proposte di legge, recanti disposizioni in materia di equo compenso e di clausole vessatorie nelle convenzioni relative allo svolgimento di attività professionali in favore delle banche, delle assicurazioni e delle imprese di maggiori dimensioni. «Per la prima volta il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle professioni tecniche, riunite in Professioni Italiane, partecipano a questa audizione veramente congiuntamente. A questa audizione assegniamo grande importanza e grande valore simbolico – ha affermato la Presidente Calderone -. Creare un nuovo soggetto come quello che abbiamo fatto nascere da questi due organismi e soprattutto parlare di equo compenso dei professionisti credo che sia il migliore modo per iniziare un percorso». - Ascolta l'audizione

04/05/2021 - Malattia dei professionisti, una norma di civiltÀ

Soddisfazione da parte del Comitato Unitario delle Professioni per l’approvazione, presso le Commissioni congiunte Bilancio e Finanze del Senato, dell’emendamento al testo di conversione in legge del decreto Sostegni che prevede la sospensione degli adempimenti (propri e degli assistiti) da parte del professionista in caso di grave incidente o contagio da Covid-19. «Una battaglia di civiltà che il Cup sta portando avanti presso tutte le sedi competenti da vari mesi, da ultimo nel corso del tavolo tecnico di confronto con il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dello scorso 27 aprile» ricorda Marina Calderone, Presidente del Comitato delle Professioni e del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Ordine che aveva già rimarcato la necessità di concretizzare i provvedimenti esistenti in Parlamento all’inizio del mese di aprile, durante l’audizione sulle disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, e che solo pochi giorni fa si è confrontato trasversalmente anche su questo tema con numerosi esponenti del Governo, della politica, delle principali istituzioni di riferimento, delle parti sociali, durante il Festival del Lavoro.

«Il nostro auspicio – continua la Presidente Calderone – è che la “ripartenza” dell’iter parlamentare, dopo lo stop imposto dalla ricerca delle coperture, si traduca nel più breve tempo possibile in una norma in grado di tutelare i professionisti e i loro assistiti» e porre fine a eventuali sanzioni per assenze dal lavoro dovute a situazioni di fragilità. - Leggi il comunicato stampa

27/04/2021 - Tutelare il reddito e la salute dei professionisti

Tutelare il reddito e il diritto alla salute dei professionisti così da superare il divario tra lavoratore autonomo e dipendente, valorizzando la terzietà dell’attività libero professionale. È la richiesta avanzata oggi dal CUP – Comitato Unitario delle Professioni – nel corso del tavolo tecnico di confronto con il Ministro del Lavoro Andrea Orlando sulla prossima riforma del lavoro autonomo. Nel periodo compreso tra giugno 2020 e aprile 2021, infatti, oltre 2 milioni di professionisti non hanno ricevuto alcun tipo di sostegno economico – salvo il reddito di ultima istanza nei mesi marzo-maggio 2020 – e sebbene il decreto “Sostegni” abbia posto una maggiore attenzione nei loro riguardi, includendoli fra i potenziali beneficiari dei contributi a fondo perduto, i ristori elargiti finora non sono in grado di fronteggiare le perdite subite dalla pandemia né i costi fissi che i professionisti devono continuare a sostenere. Per questo diventa indispensabile, secondo il CUP, introdurre uno strumento universale di sostegno al reddito, anche attraverso prestazioni complementari di tipo previdenziale e socio-sanitario, che riconosca in modo strutturale tutele adeguate a tutti i lavoratori autonomi che abbiano subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà o che siano stati colpiti da gravi patologie. Sul tema della tutela della salute, poi, è necessario prevedere, in caso di contagio, quarantena o isolamento fiduciario, l’esonero dalla responsabilità professionale per mancato adempimento, nei termini, degli obblighi verso la P.A. così come la conseguente remissione in termini dopo la certificazione dell’avvenuta guarigione. In questo modo si tutelerebbe il professionista, ma anche il suo cliente dal rischio di inadempimento o decadenza da determinate facoltà. - Leggi il comunicato stampa

04/03/2021 - Il Ddl malattia dei professionisti deve andare avanti

“Per la Costituzione la salute è un diritto fondamentale degli individui. Anche quella dei professionisti che nell’anno della Pandemia non sono stati risparmiati dalle conseguenze peggiori del contagio da Covid-19. Pertanto, una legge che rinvia i termini degli adempimenti in caso di malattia non può essere accantonata perché ritenuta causa di ipotetico mancato gettito per le finanze dello Stato. Gli iscritti agli Ordini meriterebbero ben altra considerazione per avere garantito all’erario, comunque, l’atteso gettito fiscale”. Così Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, commenta la notizia del parere negativo della Ragioneria dello Stato al Ddl n. 1474 sul differimento dei termini relativi agli adempimenti in caso di malattia del professionista che aveva trovato l'appoggio da parte di tutte le forze politiche. La Presidente, confidando che in Parlamento si riesca a trovare una soluzione affinché il Ddl concluda il suo iter, sottolinea che il provvedimento è "necessario per riconoscere al professionista quanto assicurato normalmente ai lavoratori dipendenti che, quando si ammalano, non devono preoccuparsi di eventuali conseguenze sanzionatorie per la loro assenza dal posto di lavoro". - Leggi il comunicato stampa

04/02/2021 - Nasce “ProfessionItaliane”

È nata oggi a Roma, con la firma dello Statuto avvenuta presso la sede del Consiglio Nazionale Ingegneri, l’associazione “ProfessionItaliane”. Una iniziativa del CUP ed RPT alla quale partecipano i Consigli Nazionali degli Ordini e dei Collegi e le Federazioni delle professioni ad essi aderenti. L’Associazione nasce con lo scopo di rappresentare le istanze dei professionisti italiani e conseguire un più efficace coordinamento della presenza e della partecipazione istituzionale degli Ordini e dei Collegi. “ProfessionItaliane” realizzerà iniziative unitarie, di rilievo nazionale ed internazionale, per la tutela e la promozione dei valori di libertà propri e delle prerogative etiche e morali delle professioni. Ma anche per contribuire al progresso ed alla crescita sostenibile del Paese. "Alla luce dell'attuale e delicata situazione politica, la firma di questo Statuto è un atto importante e non solo simbolico per rivendicare la funzione economica, sociale e sussidiaria dei professionisti iscritti agli Ordini e ai Collegi. Mettiamo a disposizione le nostre competenze per la ripresa del Paese duramente colpito dalla crisi sanitaria ed economica", spiegano Marina Calderone, Presidente del CUP e Armando Zambrano, coordinatore di RPT. "Dopo quasi un anno di emergenza, in cui sono state disattese le nostre richieste di essere parte attiva nella definizione delle misure per contrastare il Covid e di poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e della salute, con questa Associazione vogliamo rappresentare con forza e in maniera unitaria il contributo che è in grado di dare chi conosce bene il tessuto produttivo, le sue difficoltà e ha gli strumenti per favorire le semplificazioni necessarie. In vista delle prossime consultazioni con le parti sociali, siamo a disposizione del Presidente incaricato di formare il nuovo governo, Mario Draghi, cui auguriamo buon lavoro", concludono. Leggi il comunicato stampa - Leggi il comunicato stampa


15/12/2020 - Iter veloce per il ddl malattia dei professionisti

“Il momento storico che viviamo, con migliaia di professionisti vittime del Covid-19, impone una veloce approvazione del disegno di legge sulla malattia e gli infortuni dei professionisti. In modo da dare una risposta concreta a quanti ogni giorno si adoperano per tutelare imprese e cittadini coinvolti, anche loro, in una crisi sanitaria ed economica senza precedenti”. Così il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche, per voce di Marina Calderone e Armando Zambrano, a nome dei Consigli Nazionali degli Ordini e dei Collegi ai quali sono iscritti oltre due milioni di lavoratori intellettuali, intervengono per sostenere con forza l’approvazione in sede deliberante del ddl n. 1474 in Commissione Giustizia del Senato. “Secondo quanto abbiamo appreso - si legge nel comunicato stampa congiunto - sulla deliberante non ci sarebbe un appoggio unanime e ciò rischia di far allungare i tempi su una legge attesa da tanto tempo e oggi non più rinviabile”. Il CUP e la Rete, pertanto, chiedono a tutte le forze politiche un appoggio bipartisan sull’iter veloce per un provvedimento che non comporta alcun impegno economico per l’erario. - Leggi il comunicato stampa

20/07/2020 - CUP-RPT: “Paese a rischio emergenza sociale”

“L’ormai prossima scadenza delle tutele messe in campo dal Governo in assenza di una vera ripartenza dell’economia, frenata dalle preoccupazioni legate ad una nuova pandemia autunnale, rischia di far scoppiare un’emergenza sociale”. A sottolinearlo Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, e Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche in un comunicato stampa congiunto con il quale manifestano la volontà degli organi rispettivamente rappresentati di appoggiare la protesta per l’ingiustificata scelta del Governo di non rinviare le scadenze fiscali al 30 settembre 2020, come richiesto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. Del resto, gli stessi Consulenti del Lavoro dall’inizio pandemia hanno sollevato le loro preoccupazioni e le possibili proposte risolutive, rimaste inascoltate dall’Esecutivo nonostante i segni di apertura mostrati durante gli Stati generali dell’economia: dalla richiesta di semplificazione degli ammortizzatori sociali emergenziali a quella di non escludere i professionisti ordinistici dai contributi a fondo perduto, solo per citare due esempi. “I professionisti, che con senso di responsabilità stanno assistendo imprese, lavoratori e famiglie nella gestione e nell’attuazione delle misure messe in campo dal Governo, ancora una volta sollecitano l’Esecutivo ad ascoltare chi conosce bene il tessuto produttivo del Paese, le sue difficoltà e ha le idee per favorire le vere semplificazioni”, conclude il comunicato. - Leggi il comunicato stampa


19/06/2020 - Professioni in campo per la Rinascita dell’Italia

Presentate da CUP ed RPT agli Stati Generali dell'Economia idee e proposte per la ripresa economica

Dalle professioni italiane, attraverso i 2,3 milioni di iscritti, un contributo per la rinascita del Paese duramente colpito dalla recente emergenza sanitaria ed economica. Si tratta di una serie di idee e proposte che, se accolte, potrebbero essere determinanti per la ripresa economica: dalle infrastrutture alla pubblica amministrazione; dalla giustizia alla salute. L’azione sussidiaria delle categorie può infatti contribuire ad aiutare l'Italia. Una sola richiesta: non essere trattati come soggetti privilegiati ai quali non servono tutele perchè i 500 mila professionisti che hanno richiesto il bonus da 600 euro quale reddito di ultima istanza sono la dimostrazione di quanto il comparto del lavoro intellettuale sia stato – al pari di altri – colpito dal lockdown. E l’esclusione dai contributi a fondo perduto, ad esempio, oltre a rappresentare una discriminazione rispetto ad altri comparti economici rischia di far chiudere moltissimi studi professionali in difficoltà. É questo il senso del "Manifesto per la Rinascita del Paese", consegnato oggi a Villa Pamphilj al Premier Giuseppe Conte durante gli Stati Generali dell’Economia da Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, e Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche. “Contribuiamo alla creazione del 14% del Prodotto interno lordo”, spiegano Calderone e Zambrano, “e lavoriamo perché il Paese possa rialzarsi prima possibile. La crisi sanitaria è diventata in breve tempo anche economica, ma non deve diventare sistemica. Con questo obiettivo chiediamo di valutare le nostre proposte a costo zero prima di elaborare un nuovo progetto per il Paese". Perchè “un piano di rilancio non può essere costruito guardando solo ad alcuni settori di punta dell’Italia, ma richiede una visione più ampia della realtà che comprenda anche il settore del lavoro intellettuale", hanno poi concluso. - Leggi il Manifesto per la Rinascita del Paese - Leggi il comunicato stampa

04/06/2020 - Dl Rilancio, il Governo apre ai professionisti

L’indennizzo di 600 euro previsto nel decreto “Rilancio” sarà rifinanziato in tempi brevi per i mesi di aprile e maggio anche ai professionisti ordinistici. Ad annunciarlo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, intervenendo questa mattina agli Stati Generali delle Professioni italiane, organizzati da 23 Ordini professionali per chiedere al Governo il pieno coinvolgimento dei professionisti italiani per azioni e interventi concreti che possano far ripartire il Paese. Una richiesta accolta anche dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che, in collegamento, ha annunciato che le categorie professionali saranno "assolutamente" invitate a Palazzo Chigi per raccogliere le idee e proposte per sburocratizzare il sistema Paese e rilanciare l’economia, anche in vista degli Stati Generali dell'Economia, annunciati dal Presidente del Consiglio Conte ieri. La manifestazione ha raggiunto gli obiettivi che si prefiggeva, sia in termini di rassicurazione da parte della classe politica sia in termini di partecipazione di pubblico. Oltre 500mila i contatti avvenuti sui profili social dei professionisti e degli ospiti intervenuti, sulle pagine degli Ordini aderenti alla manifestazione e, infine, sui canali di informazione che hanno dato visibilità alle richieste dei professionisti.
“I professionisti italiani non vogliono trovarsi in uno schema di contrapposizione con il Governo e il Parlamento. Noi crediamo che sia importante valorizzare tutte le forme di lavoro e rendere merito alla classe professionale italiana che, in questo momento di grande difficoltà economica in cui versano gli studi professionali, ha fatto in modo di non far mancare la sua presenza e assistenza”, ha dichiarato la presidente del Comitato Unitario delle Professioni e dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. “Al di là della protesta che oggi ci unisce, quello che ci preoccupa è che oggi ancora manca un progetto per il Paese. Non si discute di come ripartire da questa grave emergenza con una mentalità nuova, che riesca a mettere da parte tutte le questioni irrisolte” ha precisato Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni tecniche e presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri. Le proposte per la ripresa sono contenute nel Manifesto per la Rinascita dell’Italia che il Cup e la Rete hanno elaborato e presentato durante i lavori, sollecitando l’attenzione del Governo per correggere e riconoscere al mondo dei professionisti ordinistici ciò che meritano in sede di conversione in legge del D.L. n. 34/2020, attualmente all'esame della Camera dei Deputati. - Leggi il comunicato stampa - Guarda il video - Leggi la rassegna


20/05/2020 - CUP-RPT: DL “Rilancio”, inaccettabile discriminazione professionisti

Ordini e collegi denunciano l’esclusione dai contributi a fondo perduto e chiedono pari dignità

Gli Ordini e i Collegi professionali aderenti al Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e alla Rete delle Professioni Tecniche (RPT), ai quali sono iscritti oltre 2,3 milioni di professionisti, denunciano con forza l’esclusione dalla norma che disciplina il contributo a fondo perduto a favore degli autonomi e delle imprese che nel mese di aprile 2020 abbiano registrato un calo superiore a un terzo del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. La novità emerge dall’ultima bozza del D.L. “Rilancio”, nella quale si specifica che tra i soggetti esclusi del beneficio rientrano ora anche “i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n.509 e 10 febbraio 1996, n. 103”. Si tratta di “una scelta inaccettabile, che dimostra una volta di più un atteggiamento sostanzialmente punitivo della politica nei confronti di un settore determinante per il sistema economico del nostro Paese che, esattamente come tutte le altre realtà del mondo del lavoro autonomo e dipendente, sta attraversando una fase di enorme difficoltà che necessita di un sostegno concreto da parte dello Stato". "Avevamo già denunciato la disparità di trattamento riservataci nel D.L. “Cura Italia”, ribadiscono le rappresentanze istituzionali dei professionisti aggiungendo che si batteranno con forza per modificare la norma e per un’equiparazione tra le misure per le imprese e quella per i professionisti. - Leggi il comunicato stampa

05/04/2019 - CUP-RPT: più attenzione ai 2,3 mln di professionisti italiani

Le richieste formulate dalle Professioni Ordinistiche al Ministro Catalfo nell'incontro in videoconferenza

Garantire più attenzione ai 2,3 milioni di professionisti italiani, che rappresentano il 12,6% del totale degli occupati, nei prossimi interventi che saranno predisposti e attuati dal Governo. È la richiesta formulata dalle Professioni Ordinistiche Italiane che si sono confrontate in videoconferenza con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e con il Direttore Generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari, per discutere delle misure e dei sussidi a sostegno degli iscritti agli Ordini. In particolare, delle novità contenute nel prossimo Decreto-Legge, c.d. “Decreto Maggio” a favore dei liberi professionisti che, come gran parte delle piccole imprese del Paese, hanno necessità in questo momento di emergenza di interventi straordinari che garantiscano la liquidità finanziaria e di strumenti di sostegno espressamente dedicati a chi opera nella libera professione. Fondamentale poi una semplificazione normativa e dei processi di accesso e autorizzazione per la richiesta dei bonus da destinare agli stessi, tramite le Casse, enti gestori della previdenza dei professionisti. Per il Ministro del Lavoro Catalfo, «l’incontro con i Presidenti degli Ordini professionali, organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete Professioni Tecniche, è stato molto importante e proficuo. L’occasione per ribadire loro l’impegno del Governo nei confronti dei professionisti iniziato con il decreto “Cura Italia” e che proseguirà con il provvedimento che sarà approvato nei prossimi giorni». Soddisfatti del confronto e della disponibilità del Ministro ad ascoltare e recepire la necessità degli Ordini Professionali anche la Presidente del CUP, Marina Calderone, e il Coordinatore della Rete Professioni Tecniche, Armando Zambrano, che confidano nel recepimento delle istanze presentate nell’emanando decreto. - Leggi il comunicato stampa - Leggi la rassegna stampa


20/04/2020 - Un manifesto per far ripartire professionisti e attività produttive

Ad annunciare il programma operativo è la Presidente del CUP, Marina Calderone, su "Il Sole 24 Ore"

Un manifesto per la ripartenza economica sia dei professionisti che di tutte le attività produttive, con suggerimenti, indicazioni in campo sanitario, tecnico ed economico: è la proposta a cui sta lavorando il Comitato Unitario Professioni (CUP), insieme con la Rete delle Professioni Tecniche (RPT). Ad annunciare che il programma operativo sarà presto pronto e conterrà "analisi, suggerimenti e sollecitazioni al Governo, tra cui il sostegno necessario alle attività professionali che non si sono mai fermate ma che hanno bisogno di aiuti ad hoc per evitare che la crisi spazzi via gli studi” è la Presidente del CUP e del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, nell'intervista sul "Il Sole 24 Ore" del 20 aprile 2020. La Presidente spiega, fra l’altro, le richieste che arrivano dagli ordini professionali per poter ripartire e che consistono nell'immissione di liquidità, dai prestiti a garanzia pubblica ai contributi a fondo perduto per far fronte alla drammatica riduzione degli incassi. Infine, si sofferma sulle difficoltà maggiori riscontrate dagli iscritti agli ordini come "la mancanza di semplificazione delle norme e delle procedure", oltre ad investimenti in tecnologia e banda larga che devono essere incrementati nel nostro Paese.

25/03/2019 - Emergenza COVID-19: CUP e RPT scrivono al Premier Conte

Tra le richieste: poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e della salute

Le Professioni Ordinistiche Italiane, aderenti al Comitato Unitario Professioni (CUP), alla Rete Professioni Tecniche (RPT) e l’Ordine dei Commercialisti, hanno scritto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per informarlo della loro intenzione di procedere in maniera decisa per affrontare la grave emergenza sanitaria causata dal COVID-19, mantenendo e consolidando un rapporto unitario per elaborare iniziative e proposte che consentano al più presto al Paese di recuperare a pieno regime le proprie attività ed ai propri iscritti di superare questa fase di emergenza che, purtroppo, rischia di protrarsi a lungo con gravi conseguenze. Per questo motivo le professioni ordinistiche hanno proposto al Governo due istanze essenziali: essere parte attiva nella definizione di politiche, provvedimenti e misure per contrastare l’emergenza e la crisi economica ormai in atto; e accedere a strumenti di tutela del lavoro, della salute, ad ammortizzatori sociali e a canali dedicati per l’accesso a liquidità finanziaria, da cui in larga misura fino a questo momento i professionisti ordinistici sono stati esclusi.
Nella lettera, infatti, i professionisti hanno sottolineato che anche gli studi professionali hanno necessità, al pari delle piccole imprese del Paese, di strumenti straordinari che garantiscano la liquidità finanziaria. Così come di strumenti di sostegno espressamente dedicati a chi opera nella libera professione, quali ad esempio il prolungamento della Cassa integrazione straordinaria rispetto ai termini previsti nei provvedimenti finora adottati.
Leggi la lettera - Leggi il comunicato stampa congiunto

20/03/2020 - CUP e RPT: Governo ha ignorato 2,3 mln di professionisti

21 Ordini professionali contro l’esclusione dal DL “Cura Italia”. Richiesto incontro con Ministri Catalfo e Gualtieri

I rappresentanti di 21 Ordini professionali, guidati dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche, hanno deciso di fare fronte unico per tutelare i liberi professionisti in questa drammatica fase causata dall’emergenza Covid-19. Nei prossimi giorni, infatti, tutte le categorie coinvolte (Agronomi, Agrotecnici, Architetti, Assistenti sociali, Attuari, Chimici e Fisici, Consulenti del Lavoro, Commercialisti, Geologi, Geometri, Giornalisti, Infermieri, Ingegneri, Ostetriche, Periti agrari, Periti industriali, Psicologi, Spedizionieri doganali, Tecnici di Radiologia Medica, Tecnologi alimentari e Veterinari) lavoreranno ad un pacchetto di proposte unitario che tenga conto delle esigenze generali, nella logica della sussidiarietà al Paese, e di quelle specifiche delle singole professioni. Le proposte confluiranno in un "Manifesto delle professioni" con il quale chiederanno al Governo un’interlocuzione seria e puntuale. Nel frattempo, CUP e RPT hanno chiesto un incontro urgente ai Ministri del Lavoro e delle Finanze per definire una serie di iniziative a tutela delle professioni. "Il Decreto 'Cura Italia' - si legge nel comunicato stampa congiunto di di CUP e RPT - ha deliberatamente ignorato gli Ordini professionali, non riconoscendo il ruolo svolto da ben 2,3 milioni di professionisti italiani. Così facendo il Paese rischia di pagare un prezzo altissimo, soprattutto quando arriverà il momento di rimetterlo in piedi". I professionisti - sostengono - non hanno bisogno di interventi a pioggia, ma di una serie di interventi precisi e mirati. Per CUP e RPT, infatti, è necessario chiarire le modalità di applicazione dell’art.44 del D.L.18/2020 (Reddito di ultima istanza) e quindi la disponibilità di risorse per i professionisti. Ma anche mettere le Casse previdenziali nelle condizioni di intervenire in maniera forte e risolutiva, utilizzando risorse proprie. Ad esempio, rendendo disponibili tutte le somme della ingiusta doppia tassazione delle Casse (stimabile in 1 miliardo di euro), per un anno, "che potrebbero alimentare provvedimenti importanti per la ripresa degli studi professionali e a ristoro della crisi". Indispensabile, inoltre, mettere in atto interventi che consentano il rinvio del pagamento delle tasse e l’eliminazione della ritenuta d’acconto - diventata anacronistica dopo l’introduzione della fattura elettronica - ma soprattutto che rendano possibile la ripresa delle attività, una volta passata l’emergenza, attraverso la sburocratizzazione, la semplificazione e l'avvio di nuove infrastrutture. - Leggi il comunicato stampa

18/03/2019 - Decreto “Cura Italia”: disattese le richieste degli ordini professionali

CUP e RPT scrivono al Premier Conte chiedendo tutela per i liberi professionisti

Il decreto "Cura Italia" sembra dimenticarsi dei 2,3 milioni di professionisti ordinistici italiani. È quanto sottolineato ieri, in una lettera a firma congiunta indirizzata al Presidente del Consiglio dalla Presidente del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali (CUP), Marina Calderone, e dal Coordinatore della Rete Professioni Tecniche (RPT), Armando Zambrano, sollecitando un intervento anche a tutela di questa ampia popolazione di lavoratori italiani. Nulla si dice - continua la lettera - sulla possibilità che le Casse di Previdenza dei professionisti possano essere autorizzate ad utilizzare le loro risorse, anche in deroga rispetto ai vincoli normativi esistenti, per individuare forme di sostegno e di integrazione al reddito dei professionisti iscritti ai 27 ordini professionali. - Leggi la lettera

28/02/2020 - L'equo compenso non si tocca

CUP e RPT prendono posizione a seguito della polemica avvenuta in Parlamento

Il Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e la Rete Professioni Tecniche (RPT) prendono posizione sulla polemica apertasi a seguito degli esiti del dibattito sul diritto all'equo compenso dei liberi professionisti, avvenuto in Parlamento nell’ambito della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario.
“Si tratta di un principio, ormai consolidato nell'ordinamento italiano, che non può essere messo in discussione. Specialmente in questo periodo critico per la nostra economia, mettere in ulteriore difficoltà i lavoratori autonomi è gravissimo”, affermano i responsabili dei due Organismi, Armando Zambrano (RPT) e Marina Calderone (CUP). “Non è giusto infatti sostenere che possano esservi dei lavoratori, dei professionisti, a cui venga imposto di prestare la propria opera gratuitamente. Tutti hanno diritto di trarre dal proprio lavoro i mezzi per il sostentamento per sé e per la propria famiglia”. I professionisti - si legge nel comunicato stampa - meritano, per il ruolo che rivestono nella società, identiche attenzioni di altri segmenti ben più sostenuti, come avvenuto con la riduzione del cuneo fiscale che non ha riguardato il comparto del lavoro autonomo.

Leggi il comunicato stampa

12/09/2019 - Disoccupazione di lungo periodo: come combatterla?

A Roma l’evento organizzato da OML e CNO per delineare il ruolo della società civile

“Combattere la disoccupazione di lungo periodo: il ruolo della società civile organizzata”. Questo il titolo del convegno promosso dall’Osservatorio del mercato del lavoro (OML), istituito presso il Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE, con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che si è tenuto a Roma il 12 settembre 2019 presso Palazzo Wedekind, in piazza Colonna n. 366. Ad aprire i lavori, Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e membro dell'Osservatorio del mercato del lavoro e Krzysztof Pater, Presidente dell'Osservatorio del mercato del lavoro (OML).

Il programma della giornata si è articolato, poi, in tre sessioni principali ed è stato l’occasione per approfondire la raccomandazione del Consiglio del 2016 sull'inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro e sul pilastro europeo dei diritti sociali, nonché la riforma degli strumenti di politica attiva per il mercato del lavoro e la lotta all'esclusione sociale. Infine, il ruolo della società civile e delle parti sociali nell'integrazione dei servizi pubblici e privati per l'impiego.

Hanno preso parte all'evento, tra gli altri, il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, il Presidente del CNEL, Tiziano Treu, e Grazia Strano, Direttore Generale del Ministero del Lavoro, Vincenzo Silvestri, Presidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro, Ivana Veronese, segretaria confederale UIL. Scarica la locandina

RIVEDI L'EVENTO:

1^ PARTE

2^ PARTE



INTERVISTE:
Marina Calderone - Fare sistema per riaccompagnare al lavoro
Maurizio Sorcioni - Lo scambio ANPAL-Regioni: primo passo per l'occupabilità
Claudio Di Berardino - Puntare a processi di riorganizzazione produttiva sul territorio
Tiziano Treu - Formazione e rafforzamento dei CCNL per uscire dalla povertà
Grazia Strano - Conoscere a fondo il profilo del disoccupato per essere efficaci


16/05/2019 - "PROFESSIONISTI RISORSA PER L'EUROPA": IL 16.05 A ROMA

L'evento organizzato da CUP ed RPT per dare voce alle professioni e ai territori in vista delle elezioni UE

“Professionisti risorsa per l’Europa” è il titolo dell’evento organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che si terrà giovedì 16 maggio, dalle 9:30 alle 13:30, al Teatro Quirino in Via delle Vergini n.7 a Roma.

In vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo del 26 maggio, CUP e RPT incontreranno esponenti del Governo e del Parlamento per sostenere idee e proposte sulle materie di maggior interesse per le professioni e le comunità territoriali. Dopo i saluti introduttivi della Presidente del CUP, Marina Calderone, e del Coordinatore di RPT, Armando Zambrano, interverranno i Presidenti di Ordini e Collegi locali per presentare le istanze dei territori. A seguire, quattro tavole rotonde su: “Dimensione economica e sociale. Mobilità e concorrenza”, “Lavoro, semplificazione, accesso ai fondi comunitari”, “Innovazione, infrastrutture, governo del territorio” e, infine, “Diritti sociali: qualità della vita, comunità e salute”. - Leggi il comunicato stampa - Scarica la locandina


02/04/2019 - CUP e RPT al Ministero della Giustizia per l'equo compenso

Il Sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, si è impegnato ad attivare prossimamente un tavolo tecnico

Il Sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega alle professioni, On. Jacopo Morrone, ha incontrato oggi il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche. Dopo il proficuo incontro con i rappresentanti dei Consigli Nazionali degli Ordini e Collegi professionali, nell’ambito del quale sono state illustrate le posizioni delle diverse Categorie, il Sottosegretario si è impegnato ad attivare prossimamente un tavolo tecnico al fine di arrivare a un perfezionamento organico della misura dell’equo compenso. - Leggi il comunicato stampa


11/03/2019 - CUP: maggiore sostegno e tutele ai giornalisti

Positiva la proposta dell’On.le Capitanio di estendere la platea degli iscritti all’Inpgi

Il Comitato Unitario delle Professioni, sostenendo la necessità di dare maggiori tutele ai giornalisti e maggiore sostegno al loro sistema previdenziale, condivide la posizione dell’Ordine dei giornalisti e dell’Inpgi, che hanno chiesto un confronto con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, e il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria per illustrare le trasformazioni che stanno coinvolgendo la professione e le conseguenze dirette e indirette sul piano previdenziale, che oggi vedono un numero sempre più ristretto di iscritti alla Cassa.
Per garantire il diritto dei cittadini ad essere informati e il diritto dei giornalisti ad informare il CUP ritiene fondamentale porre attenzione alle nuove figure professionali emergenti e, al tempo stesso, garantire un compenso equo e maggiori tutele previdenziali per chi già svolge quest’attività professionale.
Per questo motivo il Comitato apprezza l’emendamento al d.l. n.4/2019, presentato in Parlamento dall’Onorevole Massimiliano Capitanio, che propone dal 1° gennaio 2020 l’iscrizione all’Inpgi anche dei comunicatori professionali, che operano sia in ambito pubblico sia in quello privato, così come di tutti coloro che svolgano attività inerenti la produzione, il confezionamento o la fruibilità di contenuti a carattere informativo, anche di natura tecnico-informatica, che siano diffusi sul web o su un altro canale multimediale. - Leggi il comunicato stampa


08/03/2019 - Incomprensibile retromarcia sull’equo compenso

Le osservazioni di CUP e RPT sul bando del MEF che prevede prestazioni professionali gratuite

"È incomprensibile la scelta di un Ministero di avvalersi di alte professionalità a titolo gratuito, in netta contraddizione con la previsione di equo compenso contenuta nella Legge di Bilancio 2018”. Così le rappresentanze del Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche commentano il recente bando con il quale la “Direzione Generale Sistema Bancario e Finanziario-Affari Legali” del Ministero delle Finanze intende avvalersi della consulenza a titolo gratuito di professionalità altamente qualificate. Il bando del MEF e la recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 1215/2019) continuano a sostenere la legittimità della gratuità della prestazione. "Così - si legge nel comunicato stampa - si calpesta solamente quella dignità dei professionisti che, invece, la Costituzione italiana in linea di principio ha inteso proteggere con l’articolo 36". Attualmente sono all’esame del Parlamento alcune proposte di legge che mirano ad ampliare la platea dei committenti privati obbligati a rispettare la disposizione dell’equo compenso e ad attuare concretamente la norma negli incarichi pubblici. E CUP e RPT, ribadendo con orgoglio la necessaria tutela dei professionisti iscritti all'ordine e di tutti i lavoratori italiani, continueranno a sostenere con forza queste iniziative.  - Leggi il comunicato stampa


28/11/2018 - Libere professioni motore di crescita

Al convegno a Bruxelles il Presidente Tajani ribadisce la necessità di rafforzare ruolo delle professioni liberali

“Costruttori di fiducia e motore di crescita". Questa la carta d'identità delle professioni liberali secondo Marina Calderone, portavoce per gli Ordini e le professioni regolamentate del Gruppo III del Comitato Economico Sociale ed Europeo. Idea condivisa anche dal Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che ha sottolineato come “le professioni liberali sono un bastione a difesa del populismo, che deve essere sviluppato al suo massimo potenziale”.

L'incontro fra i due rappresentanti è avvenuto ieri pomeriggio a Bruxelles in occasione del convegno “Professioni Liberali 4.0: trasformazione sostenibile delle funzioni professionali” presso il “Jacques Delors Building” del CESE. - Leggi il comunicato stampa


28/11/2018 - CUP e RPT incontrano il Sottosegretario alla Giustizia

Dal Comitato Unitario delle Professioni la richiesta di attuare i principi di sussidiarietà e dell’equo compenso

Si è tenuto ieri mattina, presso la Sala Livatino del Ministero della Giustizia in via Arenula, l’incontro tra il Sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia, Jacopo Morrone, e i rappresentanti degli Ordini e Collegi vigilati dallo stesso Ministero. La Rete delle Professioni Tecniche e il Comitato Unitario delle Professioni, in un’ottica di condivisione, hanno illustrato al Sottosegretario alcune problematiche meritevoli di un’azione da parte del Ministero. Obiettivo dell'incontro è stato di avviare un tavolo di confronto con le professioni ordinistiche che possa portare, entro il prossimo maggio, alla individuazione di alcuni provvedimenti normativi che vadano ad incidere sulle problematiche che riguardano la regolamentazione delle professioni e su alcuni aspetti che possano migliorare le condizioni di lavoro degli stessi. Il CUP, in particolare, ha sottolineato la necessità di dare attuazione al principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 5 della Legge n. 81/2017 (c.d. Jobs Act del lavoro autonomo), individuando gli atti pubblici che possono essere rimessi ai professionisti ordinistici, e al principio dell’equo compenso, che deve essere elevato a “diritto” del professionista nei confronti di tutti i committenti, pubblici e privati.

“Ringrazio il sottosegretario Morrone per la sensibilità manifestata. Il sistema degli Ordini Professionali italiani ha un valore aggiunto per il sistema-Paese e verificare la concreta disponibilità del Ministero vigilante a intervenire sulle criticità è di buon auspicio" ha commentato a conclusione del tavolo di confronto la Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine, Marina Calderone. "In particolare, confidiamo in un concreto seguito in materia di equo compenso con un emendamento alla legge di bilancio che dia corpo a un principio di civiltà", ha infine aggiunto. - Leggi il comunicato stampa


Giornata delle Professioni Liberali: il 27 novembre a Bruxelles

Il convegno con Marina Calderone, portavoce al CESE degli ordini europei

Il 27 novembre, in occasione della “Giornata delle Professioni Liberali”, si terrà a Bruxelles il convegno “Professioni liberali 4.0.: trasformazione sostenibile delle funzioni professionali”, presso il “Jacques Delors Building” del Comitato Economico e Sociale Europeo (Rue Belliard 99). Ad aprire i lavori Arno Metzler, presidente del Gruppo III del CESE “Diversità Europa”, e Marina Calderone, portavoce degli ordini e delle professioni regolamentate dal Gruppo III del CESE, che si soffermeranno sul percorso delle professioni in Europa dal progetto “Per un manifesto europeo delle libere professioni” presentato nel dicembre 2017 in Campidoglio a Roma alle azioni future del Comitato, da tempo impegnato per ottenere un giusto riconoscimento normativo del ruolo sociale ed economico svolto dalle professioni in Europa.

Seguiranno tre tavole rotonde con rappresentanti delle categorie professionali ed esperti: “Allontanarsi dal cliché del "protezionismo" e adattare la definizione di "pubblico interesse" all'evoluzione della società”; “La digitalizzazione modifica i bisogni essenziali del genere umano? In che modo questo influisce sulle libere professioni?”; “Restrizioni alla partecipazione azionaria - non più necessarie o più necessarie che mai? Interessi degli investitori contro obblighi professionali” alla quale parteciperà, fra gli altri, il Consigliere nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Giovanni Marcantonio. Le conclusioni dei lavori saranno affidate a Rudolf Kolbe, portavoce delle professioni non regolamentate del Gruppo III del CESE. Al convegno saranno presenti anche le squadre dei giovani Consulenti del Lavoro vincitori del “quiz di lavoro” organizzato dalla Fondazione Consulenti per il Lavoro nelle edizioni 2017 e 2018 del Festival del Lavoro.


20/11/2018 - Nessuna traccia dell'equo compenso nel ddl bilancio

Nel disegno di legge di bilancio non c’è traccia della norma che punta a rafforzare l’equo compenso per i professionisti ed ampliarne l’obbligo di riconoscimento a tutti i committenti. Tutti gli emendamenti, presentati da Deputati di diversi gruppi parlamentari, orientati ad inserire nell’articolato la misura prospettata dal Governo, sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia.

Una decisione contraddittoria secondo il Comitato Unitario della Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche per almeno due motivi: in primo luogo perché la materia non è estranea alla natura del disegno di legge di Bilancio, poiché parte integrante del Documento di Economia e Finanza presentato dal Governo anche in sede comunitaria; in secondo luogo perché la norma sull’equo compenso ha trovato la sua definizione proprio nella legge di Bilancio 2018. Manifestando tutta la loro preoccupazione nel vedere non mantenuta una promessa fatta agli oltre due milioni di iscritti agli ordini, CUP e RPT si aspettano che le forze politiche prestino fede agli impegni assunti con le categorie professionali e si appellano ai relatori di maggioranza perché sottoscrivano un emendamento alla manovra che recuperi gli intenti manifestati dal Governo nel DEF e diano corpo ad un principio di civiltà. - Leggi il comunicato stampa


12/11/2018 - Equo compenso da rafforzare per valorizzare i professionisti italiani

Dal rapporto CUP-CRESME emerge il contributo vitale delle professioni regolamentate

Introdurre nel Def una norma per rafforzare l'equo compenso per i professionisti italiani, specie in favore dei più giovani, considerato anche la ricchezza prodotta dall'intero comparto professionale che si aggira intorno ai 77 miliardi di euro, quasi il 6% del Pil regolare nel 2016.

Una richiesta emersa nel corso del convegno di studi "Le professioni tra autonomia e regolazione pubblica" in memoria di Piero Alberto Capotosti, organizzato dal CUP e dall'Università Luiss Guido Carli di Roma. Una giornata di lavori nel corso della quale è stato presentato il secondo rapporto sulle professioni regolamentate in Italia curato dal CRESME per conto del Comitato Unitario delle Professioni. Dai dati emerge come, nonostante la crisi economica che ha interessato il Paese a partire dal 2008, le professioni continuano ad essere attrattive per i giovani italiani. Sono infatti oltre 2,3 milioni i soggetti iscritti agli albi a fine 2016, praticamente 38 ogni mille abitanti, quasi 680 mila in più di quanto si registrava nel 2000.

Per questo motivo, per la Presidente del CUP, Marina Calderone, è "importante ribadire l'autonomia delle professioni, il valore sociale del loro impegno, ma soprattutto quelle che sono le proposte per un Paese che deve valorizzare i corpi sociali intermedi".
Guarda il servizio - Guarda l'intervista a Marina Calderone, Presidente CUP e Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro - Guarda l'intervista a Armando Zambrano, Coord. RPT e Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri - Guarda l'intervista a Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio Nazionale Assistenti sociali


09/11/2018 - Cresme-CUP: gli iscritti agli Ordini salgono a 2,3 mln

Nonostante la crisi economica che ha interessato il nostro Paese a partire dal 2008, le professioni continuano ad essere attrattive per i giovani italiani. I dati più aggiornati raccolti presso tutti gli ordini professionali consentono di calcolare il numero complessivo di iscritti agli albi a fine 2016: si tratta di oltre 2,3 milioni di soggetti, praticamente 38 ogni mille abitanti, quasi 680 mila in più di quanto si registrava nel 2000. E’ quanto emerge dal “Secondo rapporto sulle professioni regolamentate in Italia. Numeri, dimensioni, tendenze, cambiamento” presentato oggi a Roma nel corso del convegno studi in memoria di Piero Alberto Capotosti - organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni e dall’Università Luiss Guido Carli - dal titolo “Le professioni tra autonomia e regolazione pubblica”. Nel rapporto si analizza poi la ricchezza prodotta dall’intero comparto professionale che si aggira intorno ai 77 miliardi di euro, quasi il 6% del Pil regolare nel 2016.
Aprendo i lavori, la Presidente del CUP Marina Calderone, dopo aver ricordato la memoria del giurista, ha sottolineato che "l'Italia ha bisogno di lavoro autonomo, di professionisti preparati e indipendenti". La Presidente ha poi letto il messaggio di saluto inviato dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio attraverso il quale il vicepremier ha ribadito l'importante lavoro svolto dalle professioni regolamentate che rappresenta un patrimonio da valorizzare per il Paese.
Guarda l'intervista alla Presidente Calderone - Leggi il comunicato stampa - Leggi il rapporto - Leggi le schede del rapporto


08/11/2018 - Le professioni tra autonomia e regolazione pubblica

Il rapporto tra regolazione pubblica ed autonomia delle categorie professionali e dei loro enti di rappresentanza: questo il tema del convegno organizzato domani a Roma dal Comitato Unitario delle Professioni e dal Centro di ricerca sulle amministrazioni pubbliche "Vittorio Bachelet" dell'Università Luiss Guido Carli presso la Sala delle Colonne dell'Ateneo (sito in viale Pola n.12) con il titolo "Le professioni tra autonomia e regolazione pubblica". Un convegno in memoria di Piero Alberto Capotosti, giurista e Presidente della Corte costituzionale, che si dedicò con passione e impegno professionale all'analisi di questi temi.

Ad aprire i lavori Roberto Pessi, Prorettore alla didattica Luiss, Giuseppe Di Gaspare, Direttore del Centro Bachelet, e Marina Calderone, Presidente del CUP. La prima sessione, presieduta da Gian Candido De Martin, Presidente del Consiglio scientifico del Centro Bachelet, ospiterà le relazioni di docenti, giuristi ed esperti della regolazione delle professioni sui temi riguardanti i profili costituzionali delle categorie professionali, la concorrenza nel diritto europeo e il ruolo delle Casse professionali tra autonomia e controllo pubblico. È in programma alle 12:00, invece, la tavola rotonda che vedrà partecipazione della Presidente Calderone e di Armando Zambrano, Coordinatore Rete Professioni Tecniche; Alberto Oliveti, Presidente ADEPP; Giampaolo Parodi, Vice Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, e Pasquale Staropoli, Vice Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro. A moderare Carlo Verna, Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti. In chiusura è previsto l'intervento del Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.
La locandina


18/07/2018 - Emilia Romagna: il CUP entra nel Patto per il Lavoro

Il Comitato Unitario delle Professioni dell'Emilia-Romagna, che rappresenta oltre 70mila professionisti attivi nella Regione, entra nel Patto per il Lavoro che, dal 2015, unisce la Regione, le parti sociali e gli enti locali nell'intento di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo del territorio. L'ingresso del mondo professionale del territorio è stato ufficializzato con la firma di un' intesa tra Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, Alberto Talamo, Presidente del Comitato Unitario Regione Emilia Romagna, e Antonella Ricci, Coordinatrice dei Comitati Unitari Provinciali della Regione.

“Si tratta di un passaggio di grande importanza per il mondo delle professioni – spiega il Presidente del CUP ER Alberto Talamo – che fa sedere al tavolo della concertazione una categoria fondamentale, quale è quella dei professionisti, per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Superando, in tal modo, una frammentazione di rappresentanza che di certo - conclude - non ha giovato alla corretta rappresentazione del rilievo che il mondo delle professioni ha all’interno della società”. - Comunicato stampa del CUP Emilia Romagna - Patto per il Lavoro


03/05/2018 - Occupazione, Calderone: "C'è bisogno di stabilità"

C'è aria di cambiamento per le professioni ordinistiche. Ne è convinta la Presidente del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali, Marina Calderone, che è intervenuta a "Settegiorni", il programma settimanale di Rai Parlamento, per mettere in evidenza il ruolo di garanzia che i professionisti svolgono nei confronti dei cittadini. Tra le attività con le quali i Consulenti del Lavoro tutelano la fede pubblica c'è, ad esempio, l'AsseCo: l'asseverazione della responsabilità contributiva e contrattuale, con cui l'Ordine, attraverso un percorso di conoscenza e verifica dei dati aziendali, "è in grado di certificare che l'azienda è regolare e che in modo regolare retribuisce i suoi dipendenti e osserva gli adempimenti in materia di lavoro", precisa la Presidente. Durante il suo intervento la Presidente ha commentato i dati Istat ed Eurostat sull'andamento del mercato del lavoro nei primi mesi del 2018, che evidenziano un ulteriore aumento della disoccupazione giovanile (+0,3% rispetto a febbraio 2017) e un tasso delle donne occupate pari solo al 52,5%. Questo ritardo della ripresa dipende da diversi fattori tra i quali emergono la fragilità e le forti disparità territoriali e di genere del mercato del lavoro italiano. La ripresa dell'occupazione nel nostro Paese è legata soprattutto ai rapporti di lavoro a termine, secondo la Presidente, e risente degli interventi normativi degli ultimi tempi dove "abbiamo sostituito contratti di lavoro e collaborazioni a rapporti di lavoro a tempo indeterminato - ha sottolineato - ma non abbiamo creato nuovi posti di lavoro. Per quello ci vogliono interventi sull'economia". Per far ripartire il lavoro, quindi, "c'è bisogno di una stagione di stabilità, di norme che favoriscano l'inclusione sociale ed eliminino le disuguaglianze, di una Pubblica Amministrazione più efficiente, di semplificazione e di una sensibile riduzione del cuneo fiscale e contributivo", ha ribadito la Presidente al termine del suo intervento. - Guarda il video


16/04/2018 - Sisma L'Aquila, manifestazione contro la restituzione delle tasse

Una grande mobilitazione cittadina si terrà questa mattina, a partire dalle ore 10.30 con partenza dalla Fontana Luminosa per giungere in corteo alla Villa Comunale de L'Aquila, per protestare contro la restituzione di tasse, tributi e contributi sospesi dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009 e ora richiesti dalla Commissione Europea. Un provvedimento che riguarda oltre 300 aziende per circa 75 milioni di euro situate nel cratere aquilano e i titolari di Partita IVA. Un corteo che si snoderà per le vie del centro storico dove ancora sono visibili i segni di distruzione del sisma. Come noto, per ogni evento calamitoso accaduto nel nostro Paese, lo Stato ha sempre provveduto a sospendere il versamento di tasse e contributi senza mai comunicare il provvedimento alla Commissione Europea. Nel 2011, con la Legge 183/2011, lo Stato ha concesso l'agevolazione e, seppur molto inferiore rispetto alle precedenti, ha previsto la restituzione del 40% delle somme non versate nel corso della sospensione. La Commissione europea e la Corte di Giustizia, a seguito dell'iniziativa di un giudice piemontese, hanno scoperto l'inadempienza e avviato la procedura di recupero delle somme eccedenti il limite di 200.000 euro. Il Governo ha nominato un Commissario che ha già provveduto alla formalizzazione della richiesta di restituzione delle somme entro trenta giorni, in unica soluzione e con interessi. Nel frattempo è stato avviato un contenzioso al TAR per ottenere una sospensione con la possibilità di poter riportare la vicenda presso la Commissione Europea al fine di far valere delle "motivazioni di pura ragionevolezza". A seguito delle prime mobilitazioni è stata ottenuta una proroga di 120 giorni per adempiere ma è ovviamente stata considerata una “non soluzione”. Alla manifestazione di questa mattina, sostenuta e partecipata dalla Regione e dal Comune dell’Aquila, parteciperanno tutti i sindaci dei Comuni del territorio, le Associazioni delle aziende, gli Ordini professionali, i Sindacati, la cittadinanza oltre a tutte le forze politiche neo elette. Obiettivo far sospendere un provvedimento ritenuto "iniquo" che, oltre ad andare in contrasto con una legge dello stato ancora in vigore, mette a rischio l'economia aquilana e del cratere e soprattutto i piccoli artigiani.


22/03/2018 - Fondi UE, Calderone: necessaria più formazione e autoregolamentazione

Accesso ai fondi UE, formazione, autoregolamentazione: sono queste le priorità per promuovere le professioni liberali in Europa secondo Marina Calderone, da poco nominata portavoce delle professioni regolamentate del Gruppo III del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo. Intervistata dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", la Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro e del Cup sottolinea che "è ancora scarsa" l’apertura ai professionisti dei bandi per l'accesso ai fondi strutturali europei 2014-2020. "Sul punto - aggiunge - ritengo sia necessario che gli ordini facciano una maggiore attività di formazione". Ma, a livello europeo, ci sono anche altri obiettivi in attesa di realizzazione, come "quello di individuare, una volta per tutte, una comune definizione di professione liberale in Europa". Ci sono infatti Paesi in cui le professioni sono regolamentate ma non organizzate in ordini e collegi, anche se la Commissione europea "guarda al nostro come un modello di garanzia - evidenzia la Presidente Calderone -, che porta competenza e garantisce condizioni di tutela della fede pubblica". Per questo è ancor più necessario secondo la Presidente "operare per dare il giusto peso sullo scenario comunitario ad un segmento del mondo del lavoro che pesa per il 10-12% sul Pil continentale e per il 15% in Italia". Il tema dell'autoregolamentazione delle professioni liberali in Europa sarà al centro della Giornata europea delle libere professioni, in programma in autunno, con il fine di costruire un apposito Osservatorio.


20/03/2018 - CESE: Calderone portavoce della categoria delle libere professioni regolamentate

La Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, è stata nominata portavoce per gli ordini e le professioni regolamentate dal Gruppo III del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo. Per le professioni non regolamentate è stato designato come portavoce l'austriaco Rudolf Kolbe, Vicepresidente della Camera federale austriaca degli architetti e dei consulenti di ingegneria civile nonchè presidente del Ceplis. Insieme, i portavoce avranno il compito di coordinare ed animare le attività della categoria delle libere professioni fino a settembre 2020. Tanti gli appuntamenti all'orizzonte, a partire dall'organizzazione della Giornata europea delle libere professioni, prevista per il prossimo autunno, sul tema dell'auto-regolamentazione delle professioni liberali in Europa. - Leggi il comunicato stampa - Leggi Europe III - March 2018


28/02/2018 - Voucher digitalizzazione, CUP e RPT chiedono riapertura dei termini

Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche hanno chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico di annullare in autotutela il Decreto direttoriale 24 ottobre 2017 inerente il voucher digitalizzazione delle piccole e medie imprese, di modificare i requisiti di accesso all'agevolazione - in particolare l'esclusione per i liberi professionisti dell’obbligo di iscrizione al Registro delle imprese - e di riaprire i termini di presentazione delle domande, che erano stati chiusi il 12 febbraio 2018. In realtà, il Comitato e la Rete avevano già sollevato la questione nella nota inviata il 19 gennaio 2018 al Ministero, il quale dieci giorni dopo aveva confermato l’obbligo di iscrizione al Registro delle imprese tenuto dalle Camere di commercio per l'accesso all'agevolazione, escludendo di conseguenza i professionisti. Nella nota inviata il 22 febbraio scorso al Direttore Generale del Mise, al Ministro Calenda e al Segretario Generale del Ministero, CUP e RPT ribadiscono la necessaria equiparazione tra PMI e lavoratori autonomi, così come voluto dal Legislatore nel 2016, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 1, comma 821, della legge n. 208/2015, che prevede che "tutti gli interventi di sostegno alle PMI, previsti dai piani operativi PON e POR, debbano ritenersi estesi ipso iure anche ai liberi professionisti, stante il chiaro tenore letterale dell’abrogata disposizione e di quella che l’ha sostituita”. La richiesta di estendere il voucher digitalizzazione ai liberi professionisti si basa su un’attenta rilettura della normativa proposta dal Mise e su un parere pro veritate predisposto ad hoc dal prof. Avv. Nicola Colacino, nel quale si conferma che l’equiparazione non può essere interpretata secondo un "non meglio precisato principio di ragionevolezza che produce effetti discriminatori tra i due soggetti".


26/02/2018 - Le competenze dei professionisti a disposizione dell'Italia

L'Italia ha competenze, capacità progettuale e risorse tali da riprendere stabilmente il cammino della crescita. Ne sono convinti Marina Calderone e Armando Zambrano, rispettivamente alla guida del Comitato Unitario delle Professioni e della Rete delle Professioni Tecniche, che riuniti nell'Alleanza "Professionisti per l'Italia" hanno presentato al Presidente della Repubblica un manifesto di possibili riforme da concordare con il nuovo esecutivo. La ripresa del Paese, però, è possibile «ad una condizione: ovvero che le infrastrutture economiche, sociali, materiali e immateriali si avviino celermente verso un processo di modernizzazione, improntato all’efficienza e all’innovazione e con un piano strategico di investimenti per la rigenerazione urbana e il recupero delle periferie, in grado di generare servizi di qualità per le comunità e per i cittadini», precisano su L'Economia del Corriere della Sera i rappresentanti dell'Alleanza. Tra le proposte da mettere subito in atto c'è quella che riguarda la giustizia: rilanciare gli strumenti alternativi di soluzione delle controversie, in particolare la mediazione. Poi si passa al rafforzamento del lavoro giovanile mediante incentivi alle assunzioni quali sgravi fiscali, contributivi e un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale. Senza dimenticare di rendere più flessibile il regime dei minimi e di attuare la rivoluzione digitale rendendo universale il diritto alla connessione Internet e mettendo a disposizione il patrimonio di dati di cui dispone la pubblica amministrazione, sotto forma di «Open Data». In tema di ordinamento professionale, l'Alleanza ritiene necessaria anche una riorganizzazione della rappresentanza del sistema ordinistico ed il rafforzamento dello status giuridico degli ordini professionali quali enti di diritto pubblico.


21/02/2018 - Al Capo dello Stato le idee per la modernizzazione del Paese

Promuovere politiche di inclusione, protezione sociale e sostegno nei confronti delle fasce deboli della popolazione. Ampliare il sistema di aiuto ed assistenza delle persone in condizione di difficoltà (disabilità gravi, povertà, etc), ma anche incentivare le assunzioni attraverso sgravi fiscali e contributivi e un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale. Ancora, razionalizzare la spesa pubblica, identificando nel contempo gli ambiti strategici di intervento pubblico e privato. Sono solo alcune delle “Idee per la modernizzazione del Paese” presentate oggi a Roma nel corso di una conferenza organizzata dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche riuniti nell’Alleanza “Professionisti per l’Italia”. Idee che spaziano dalla giustizia al fisco alla salute e non trascurano la richiesta di una Pubblica Amministrazione più vicina ai cittadini e di un Governo attento agli investimenti pubblici e alla formazione dei futuri talenti. Il manifesto, discusso dai rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali insieme ai vertici delle Casse di previdenza autonome (Adepp), non contiene proposte politiche o rivendicazioni per i professionisti. Ma più semplicemente delle idee concrete e sostenibili da affidare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la richiesta di consegnarle alle forze politiche che il 4 marzo 2018 avranno ottenuto dagli italiani il maggior consenso e quindi saranno chiamate a guidare il Paese nei prossimi anni. - Leggi il comunicato stampa
Guarda il servizio - Le proposte




02/02/2018 - Professionisti strategici per l'Italia

Si è svolto oggi a Roma l’incontro promosso ed organizzato dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche sulla modernizzazione del Paese. Al confronto, al quale hanno partecipato molti esponenti delle Categorie, hanno preso parte anche rappresentanti dell’Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) ed esperti dei Centri studi degli Ordini. Le idee, i dati, le evidenze e le proposte emerse confluiranno in un documento che sarà sottoposto ad una discussione generale in una successiva Conferenza programmatica il 21 febbraio 2018. Il documento finale sarà approvato e presentato al Paese, a tutte le forze politiche e alla stampa, nell’auspicio che possa avviarsi un confronto costruttivo con il vasto sistema delle professioni operante nel Paese, in particolare in occasione delle recenti prossime elezioni politiche. Attraverso tali proposte, le professioni intendono dare il proprio contributo di idee allo sviluppo del Paese, evidenziando opportunità e criticità che, in ambiti diversi, è chiamato ad affrontare. I partecipanti ai lavori si sono confrontati su 10 differenti temi di dibattito attraverso il metodo OST (Open Space Technology). Quanto agli argomenti dibattuti, due dei dieci tavoli di confronto sono stati riservati ai “diritti e doveri dei cittadini” e alla “tutela della loro salute”. Altro argomento pilastro del confronto è stato “il lavoro”. Nonostante il 2017 sia stato un anno in cui la ripresa economica ha cominciato a rilasciare i suoi primi effetti, il tasso di disoccupazione resta intorno all’11%: troppo alto per un Paese uscito dalla crisi, anche rispetto alla media europea. Un’analisi a parte è stata dedicata “alla semplificazione e alla sussidiarietà per una Pubblica amministrazione più efficiente”. Spazio, inoltre, al rilancio e alla crescita del Paese attraverso: una migliore “gestione degli investimenti e delle risorse”, una vera e propria “rivoluzione digitale”, il “rilancio delle città e delle periferie” (mettendole al centro dei piani di sviluppo), la valorizzazione del “patrimonio ambientale, paesaggistico, agroalimentare, del capitale naturale e culturale”. - Leggi il comunicato stampa - Guarda il servizio - Guarda le interviste


12/01/2018 - Verso un manifesto per la modernizzazione del Paese

I professionisti rappresentano una risorsa indispensabile per il Paese e possono offrire un contributo importante per il suo sviluppo in termini di idee e proposte. Ne sono convinti il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche che, dopo l’approvazione definitiva della norma sull’equo compenso ai professionisti, hanno dato vita a Professionisti Per l’Italia: l’Alleanza fra le due rappresentanze degli Ordini e dei Collegi, aperta anche ad altre organizzazioni del mondo professionale.
L’Alleanza, nata per valorizzare l’asset strategico che le professioni realizzano in termini di cultura, competenze, garanzie di legalità e tutela dei diritti dei cittadini, entro le prossime settimane elaborerà un "Manifesto" per la modernizzazione del Paese da sottoporre all’attenzione delle diverse forze politiche che si candidano a governare il Paese e delle altre rappresentanze professionali (Casse, Sindacati, Associazioni giovanili etc). L’occasione sarà data il 21 febbraio 2018 durante l’Assemblea programmatica che si terrà a Roma, presso il Centro Congressi Roma Eventi, e che vedrà illustrare i dati e le proposte avanzate da Professionisti Per l’Italia in materia di investimenti pubblici, sussidiarietà, semplificazione fiscale, percorsi formativi, gestione del rischio e sicurezza, tutela dei diritti dei cittadini, integrazione e accoglienza sociale, ingresso e permanenza nel mercato del lavoro, ruolo della rappresentanza e sussidiarietà degli Ordini professionali. Dieci macro-temi sui quali il sistema delle professioni si confronterà con la politica dimostrando, grazie alla sua forza unitaria, di essere un adeguato punto di riferimento nel percorso di semplificazione ed efficienza dell’attività della Pubblica Amministrazione e, grazie alle sue prestazioni intellettuali di qualità, di generare un plusvalore economico e sociale indispensabile per il rilancio della crescita. - Leggi il comunicato stampaLeggi il comunicato stampa


Per il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti le libere professioni sono una leva importante per la crescita dell'Europa e il ruolo svolto dal Comitato Economico e Sociale Europeo, la cui rappresentante in Italia per le professioni è la Presidente del CUP, Marina Calderone, deve essere valorizzato ancor di più in Italia e in Europa. L'obiettivo, per il Ministro, è far sì che le decisioni sul futuro delle libere professioni siano coerenti ai cambiamenti e alle sfide del futuro. Queste considerazioni sono state palesate in occasione del convegno organizzato dal CESE al Campidoglio il 1° dicembre scorso per ribadire come i professionisti abbiano saputo crescere e sostenere le dinamiche della crescita europea negli ultimi anni. - Guarda l'intervista al Ministro Poletti - Rivedi l’intervento del Ministro al convegno CESE - Guarda il servizio


30/11/2017 - EQUO COMPENSO: CHIUSA LA MANIFESTAZIONE

Conclusa la manifestazione “L’equo compenso è un diritto”, organizzata da Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche. La mattina del 30.11 il Teatro Brancaccio di Roma ha aperto le sue porte per accogliere migliaia di professionisti provenienti da tutta Italia per far sentire il proprio sostegno ad una battaglia di legalità: l’inserimento nell’ordinamento dello Stato di una tutela sull’equa remunerazione della prestazione professionale.
Quattro i dibattiti: “Il futuro delle professioni”, “Le professioni per il Paese”, “L’equo compenso e i rapporti con la P.a.” e “La politica e le professioni”. All’indomani della presa di posizione contraria dell’Antitrust sulla misura e nel giorno in cui il Parlamento vota la fiducia al Decreto fiscale, contenente il principio dell’equo compenso, dunque, è stato il momento per tutte le rappresentanze delle professioni di un confronto sull’importante risultato che si intravede all’orizzonte e per presentarsi alla politica con una sola voce.
Oltre ai diversi rappresentanti di categoria, ad intervenire al confronto per unirsi alla voce di CUP e RPT, tra gli altri, sono stati: Federica Chiavaroli, Sottosegretario Ministero della Giustizia; Francesco Boccia, Presidente Commissione Bilancio Camera dei Deputati; Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro Camera; Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera dei deputati; Simone Baldelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati; Massimiliano Fedriga, Capo Gruppo alla Camera dei Deputati della Lega Nord; Vincenzo Garofalo, Parlamentare Ap; Mariastella Gelmini, Parlamentare Forza Italia; Chiara Gribaudo, Parlamentare Pd; Luca Jahier, Presidente Gruppo III del CESE; Angelo Lalli, docente diritto amministrativo presso Università La Sapienza; Antonio Longo, Movimento difesa del cittadino; Andrea Mandelli, Parlamentare Forza Italia; Stefano Parisi, Portavoce Energie per l’Italia; Gessica Rostellato, Parlamentare Pd; Maurizio Sacconi, Presidente Commissione Lavoro Senato; Walter Rizzetto, Vicepresidente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati; Enza Bruno Bossio,Titti Di Salvo e Anna Giacobbe, Parlamentari del PD.
All'evento non sono mancate le Associazioni di Giovani Professionisti italiani ( consulenti del lavoro, ingegneri, architetti, geometri, avvocati, medici, notai e periti industriali) per ribadire il loro profondo dissenso nei confronti di quanto espresso negli ultimi giorni dall'Antitrust relativamente al tema dell'equo compenso. - Leggi il comunicato stampa


15/11/2017 - Dl fiscale: equo compenso previsto per tutti i professionisti

Conclusa, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la conferenza stampa di presentazione della manifestazione "L'equo compenso è un diritto per tutti", organizzata dal Comitato Unitario delle Professioni e dalla Rete delle Professioni Tecniche il 30 novembre al Teatro Brancaccio di Roma.
Al centro del dibattito il testo del decreto fiscale emendato dalla Commissione Bilancio del Senato contenente la previsione di un equo compenso per tutti i professionisti.
Con l’occasione il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche, guidati rispettivamente da Marina Calderone e Armando Zambrano, hanno ribadito la necessità di interloquire con la politica sul tema durante la manifestazione organizzata il 30 novembre a Roma presso il Teatro Brancaccio. - Leggi il comunicato stampa congiunto della conferenza stampa - Rivedi la conferenza stampa


13/11/2017 - L'EQUO COMPENSO È UN DIRITTO PER TUTTI

CUP e RPT invitano il Legislatore a ponderare le scelte delle prossime ore sugli emendamenti al decreto fiscale.
“Il diritto all’equo compenso va riconosciuto a tutti i due milioni e trecentomila professionisti ordinistici e non solo ad una categoria professionale.” Gli Organismi di rappresentanza che raggruppano gli Ordini Professionali italiani, il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche, commentano così lo stallo esistente in Commissione Bilancio del Senato alle prese con l’analisi di emendamenti e subemendamenti al decreto fiscale. Marina Calderone, Presidente del CUP, e Armando Zambrano, Coordinatore RPT, invitano il Legislatore a ben ponderare le scelte delle prossime ore. “Non si possono creare livelli diversi di tutele tra lavoratori autonomi che hanno le medesime esigenze e gli stessi diritti. Anzi, l’equo compenso andrebbe esteso anche alle professioni non ordinistiche. In ballo c’è il destino di centinaia di migliaia di giovani professionisti che non possono accettare di vedere assegnate tutele a pochi privilegiati. I professionisti devono essere tutti tutelati soprattutto da una Pubblica Amministrazione che addirittura, in qualche caso, ritiene possibile pretendere prestazioni professionali ad un euro, istituendo l’economia dell’immaginario. E più il soggetto è debole e più va tutelato. Per questo poniamo grande attenzione sulle prossime scelte della Commissione Bilancio del Senato, che determineranno lo spartiacque tra chi ha a cuore la sorte di oltre due milioni di lavoratori autonomi e chi invece no”. Sul tema, peraltro, è in fase di avanzata organizzazione una grande Manifestazione, che vedrà il prossimo 30 novembre raggiungere Roma i gruppi dirigenti territoriali di tutti gli Ordini Professionali italiani che assieme ai Consigli Nazionali e alle altre componenti del sistema ordinistico, ma anche di molte organizzazioni ed associazioni non ordinistiche -, chiederanno rispetto per il ruolo sociale delle professioni, fondamentale per garantire prestazioni di qualità a tutela principalmente dei loro committenti, pubblici e privati.- Leggi il comunicato stampa


16/10/2017 - Professioni compatte per l'equo compenso

Il 30.11 a Roma Cup e Rpt manifestano in favore della dignità dei professionisti italiani.
“L’equo compenso per i professionisti non ha nulla a che vedere con la reintroduzione delle tariffe minime obbligatorie e pertanto non c’è alcun motivo per fermare l’iter legislativo avviato in Parlamento per colmare il vuoto creatosi a partire con le liberalizzazioni del 2006”. Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche fanno quadrato intorno alle presunte criticità evidenziate dal Dipartimento delle politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri. La nota del Dipartimento ritiene che il disegno di legge sull’equo compenso, su cui si sta concretizzando un’ampia convergenza politica, punti ad una surrettizia reintroduzione di tariffe minime obbligatorie, con conseguente necessità di previa notifica alla Commissione della proposta. In realtà, Cup e Rpt precisano che il disegno di legge all’esame del Parlamento non prevede tariffe minime obbligatorie ma, molto più semplicemente, una presunzione giuridica (quindi superabile) per cui i compensi inferiori a quelli fissati dai parametri ministeriali sono appunto iniqui. I parametri ministeriali sono, infatti, fonti statali e non atti delle professioni regolamentate, per cui è escluso che possano essere qualificati come intese restrittive della concorrenza. Inoltre, dopo l'ultima sentenza del Consiglio di Stato che legittima di fatto gli enti pubblici a promuovere bandi senza compenso per il professionista e con la sola previsione del rimborso spese, il Comitato e la Rete annunciano la volontà di andare fino in fondo in quella che definiscono una “battaglia di civiltà giuridica”. Il 30 novembre 2017 i Consigli nazionali aderenti al Cup ed a Rpt, nonché le rappresentanze territoriali, si daranno appuntamento a Roma per una grande manifestazione a sostegno della dignità dei professionisti italiani. - Leggi il comunicato stampa


13/10/2017 - CAPPOCHIN (ARCHITETTI): "UNIONE E CONDIVISIONE TRA TUTTE LE PROFESSIONI"

Rafforzare la Rete delle Professioni Tecniche e collaborare con tutte le componenti professionali che governano la città per avere una visione futura del territorio. Queste le motivazioni maturate dal Consiglio nazionale dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che dopo quattro anni ha deciso di rientrare nel Comitato Unitario delle Professioni. In un'intervista alla web tv dei Consulenti del Lavoro, il Presidente nazionale dell'Ordine degli Architetti, Giuseppe Cappochin, ha precisato che i temi affrontati dalla sua Categoria non riguardano solo l'urbanistica delle città, ma anche il saper governare il territorio. Condizione, questa, che presuppone "una serie di sinergie" con le professioni dell'area tecnica, economico-giuridica e socio-sanitaria. "Quando parliamo di rigenerazione della città non intendiamo solo una sostenibilità dal punto di vista urbanistico, ma anche dal punto di vista economico e giuridico. Il tema, pertanto, va affrontato assieme a tutti. Per questo crediamo molto nell'unione di tutte le professioni", ha concluso.- Guarda l'intervista


12/10/2017 - Cup, gli architetti rientrano nel Comitato

“L’Ordine degli Architetti ha una tradizione antica e prestigiosa in seno al Comitato Unitario delle Professioni, essendo stato, fra le altre cose, artefice della più importante aggregazione dei CUP territoriali del Nord Italia. Le professioni italiane hanno bisogno di unità e il rientro degli architetti nel Comitato costituisce lo stimolo giusto per rafforzare ulteriormente il confronto con le professioni aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche, esperienza tra l’altro non incompatibile con l’adesione al CUP". Così la Presidente CUP, Marina Calderone, commenta il rientro del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nel Comitato Unitario delle Professioni, dal quale era uscito quasi quattro anni fa. “Sono maturate le condizioni - ha sottolineato Giuseppe Cappochin, Presidente degli architetti italiani - perché il nostro apporto in una sede così importante per tutte le libere professioni italiane sia, da un lato, valorizzato e, dall’altro, possa integrarsi al meglio con le competenze e le sensibilità che ciascuna professione è in grado di apportate in una stagione di rilancio del nostro Paese. Siamo convinti che possano realizzarsi in pieno sinergie, nuove occasioni di dialogo e azioni comuni in un momento in cui le professioni sono del tutto ingiustificatamente oggetto di interventi che sembrano volerne sminuirne la portata ed il valore. Costruire il futuro delle città contemporanee e coniugare sostenibilità e qualità urbana e sociale con i processi di crescita e di trasformazione rappresenta una priorità per gli architetti. Siamo consapevoli - ha continauto Cappochin - che ciò possa realizzarsi con il coinvolgimento e l’apporto di un numero sempre maggiore di attori istituzionali, sociali, economici e culturali e continuando a perseguire quella politica di alleanze con quanti - come noi - vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore”. - Leggi il comunicato stampa - Guarda l'intervista al Presidente Cappochin


11/10/2017 - Equo compenso, le due proposte al vaglio del Parlamento

Sono al vaglio del Parlamento le due proposte sull'equo compenso ai professionisti, presentate dai Presidenti delle Commissioni Lavoro del Senato e della Camera, Maurizio Sacconi e Cesare Damiano. I due disegni di legge "si integrano e non si sovrappongono", ha fatto notare su Affari & Finanza la Presidente del Cup, Marina Calderone, perché se il testo di Sacconi va verso l'individuazione delle regole nell'ambito delle professioni regolamentate, quello di Damiano guarda anche alle professioni non organizzate in ordini e collegi, ma in libere associazioni. Il tema del giusto compenso ai professionisti è stato già affrontato e discusso con i due Presidenti delle Commissioni al Festival del Lavoro di Torino, con l'obiettivo di far emergere convergenze che potessero portare all'approvazione della legge in tempi brevi. "Mettere insieme entrambi i mondi è l'ambizione del lavoro che si sta facendo", ha chiarito la Presidente Calderone, "partendo dal principio costituzionale che i lavoratori hanno pari dignità e hanno diritto a vedersi riconosciuta la giusta remunerazione alla loro prestazione professionale. Nello specifico delle proposte - ha continuato - credo di poter dire che il testo Sacconi è quello che tecnicamente risponde meglio alle esigenze di utilizzare uno strumento che c'è già, quello dei parametri che per legge non può usare il professionista, perché li usa e li può applicare solo il giudice quando si apre un contenzioso. Quello strumento è stato approvato con decreto ministeriale su indicazione di ogni Consiglio nazionale di categoria", ha concluso la Presidente.- Leggi l'articolo - Rivedi il dibattito al Festival del Lavoro 2017


06/10/2017 - Calderone: “L'equo compenso non può più aspettare”

“Quella per l’equo compenso ai professionisti è una battaglia di civiltà giuridica, in generale, e per i giovani, in particolare, affinché il loro lavoro non continui ad essere mortificato da quei committenti che sempre più spesso chiedono prestazioni consulenziali a titolo gratuito”. Così Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, ha commentato l’ultima sentenza del Consiglio di Stato (n.4614/2017) che legittima gli enti pubblici – nel caso di specie il Comune di Catanzaro – a promuovere bandi senza compenso per il professionista e con la sola previsione del rimborso spese. Smentendo di fatto il Tar della Calabria che, in prima istanza, aveva dato ragione agli ordini ricorrenti. “È necessario”, ha affermato la Presidente, “che tutte le professioni uniscano le forze su questa battaglia di legalità e operino congiuntamente affinché la legge sull’equo compenso venga approvata presto ed entri a far parte dell’ordinamento giuridico italiano entro la fine della legislatura. Così da dotare un comparto economico come quello dei liberi professionisti, composto da 2,5 milioni di iscritti, di un punto di riferimento normativo di quantificazione della prestazione a fronte di un’assenza di regole. Continuare a restare in questa situazione vuol dire, infatti, scegliere di non dare un futuro ai nostri giovani”. - Leggi il comunicato stampa


05/10/2017 - Equo compenso al pari del salario minimo legale

L'equo compenso per le prestazioni professionali come «meccanismo equivalente al salario minimo legale» per restituire dignità al lavoro «a prescindere dalla tipologia contrattuale di riferimento». È quanto richiesto ieri dal Comitato Unitario delle Professioni nell'audizione presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati sulla discussione congiunta delle risoluzioni relative a iniziative volte alla fissazione di retribuzioni e compensi minimi. Il Comitato ha inoltre proposto di fissare un criterio remunerativo per le prestazioni professionali per applicare in modo incisivo il principio contenuto nell’articolo 36 della Costituzione, secondo cui «il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa». Nel nostro Paese, dove l'unica prestazione lavorativa ad aver diritto ad un compenso minimo per legge è il lavoro accessorio, il salario minimo è affidato alla contrattazione collettiva. Con la conseguente disparità tra i diversi contratti nazionali esistenti per lo stesso settore e con tipologie di lavoro non sorrette da contrattazione. Per questo motivo è necessario, secondo il Cup, adeguare anche l'ordinamento italiano ad un sistema già adottato negli altri Paesi europei. Dei 28 Stati membri dell'Unione europea solo Italia, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia non hanno ancora istituito il salario minimo. - Guarda l'audizione - Leggi il documento - Italia Oggi del 05.10.2017 - Leggi il comunicato stampa


11/07/2017 - Equo compenso e investimenti in tecnologie e capitale umano

Completare entro fine legislatura la discussione parlamentare sul disegno di legge sull'equo compenso ai professionisti ordinistici, presentato del Senatore Maurizio Sacconi, ed accelerare il percorso di innovazione e riforme di cui ha bisogno il Paese per accrescere la produttività. Questi gli auspici espressi ieri dal Comitato Unitario delle Professioni, rappresentato dalla Presidente Marina Calderone, nel corso delle audizioni di oggi pomeriggio al Senato sul disegno di legge n.2858 sulle "disposizioni in materia di equo compenso e responsabilità professionale delle professioni regolamentate" e sull "impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale". Per il CUP sul tema dell'equo compenso i tempi sono maturi dato che la legge 81/2016 si pone l'intento di tutelare i lavoratori per colmare un ritardo non più tollerabile e che si è reso "costituzionalmente necessario". Obiettivo del Comitato quello di giungere all’approvazione dell’equo compenso e di favorire una serie di interventi mirati per garantire l'occupazione dei giovani professionisti e sosteneree i loro redditi professionali. - Leggi il comunicato stampa - Audizione 11 luglio 2017 Senato - Equo Compenso - Audizione 11 luglio 2017 Senato - Lavoro 4.0


04/07/2017 - Sisma Centro-Italia: professionisti in campo

Nell’impegno collettivo atto alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 24 agosto del 2016 anche il Comitato Unitario delle Professioni fa la sua parte. Il 4 luglio 2017 è stato siglato, a Roma, un protocollo d’intesa tra il Commissario straordinario per la ricostruzione dei territori dei Comuni colpiti dal terremoto, Vasco Errani, e il coordinatore dell’area tecnica del CUP, Roberto Orlandi, già Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati. Obiettivo dell’accordo l’istituzione di un "Elenco speciale" di tutti i professionisti abilitati che abbiano ricevuto l’incarico da soggetti privati a svolgere i lavori di ricostruzione o riparazione e ripristino degli immobili danneggiati dal sisma. La lista, gestita dal Commissario straordinario, fornirà le linee guida per l’iscrizione dei professionisti all’elenco e disciplinerà il contributo pubblico e aggiuntivo al fine di evitare una concentrazione di incarichi professionali ed assicurare massima trasparenza delle operazioni, in raccordo con le autorità preposte per lo svolgimento di attività di prevenzione contro le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Emerge soddisfazione dalle parole della Presidente del CUP, Marina Calderone, che commenta «con la firma di quest’accordo sarà possibile migliorare il coordinamento tra il mondo professionale e le autorità preposte all’opera di ricostruzione». Al suo apprezzamento si aggiungono le dichiarazioni di Roberto Orlandi che sottolinea che «il Consiglio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, riunito nel Comitato unitario delle Professioni, si impegna ad assicurare la massima collaborazione dei professionisti per la redazione in tempi brevi della verifica di agibilità degli edifici per concludere il censimento dei danni sulla base di specifici protocolli d’intesa da definire con il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni coinvolte». Il protocollo, oltre al censimento dei danni, permette di normare il numero massimo di incarichi professionali, ridefinire i compensi dei professionisti parametrandoli in misura percentuale all’importo dei lavori ed istituire un Osservatorio Nazionale della ricostruzione post-sisma, che vigili sull’attività dei professionisti. - Leggi il comunicato stampa


04/07/2017 - PIENO APPREZZAMENTO DEL CUP AL DDL SACCONI SU “EQUO COMPENSO”

L’iter di approvazione del Jobs Act autonomi ha permesso al Comitato Unitario delle Professioni di portare all’attenzione del Legislatore, già da diversi mesi, il problema dei professionisti gravemente colpiti dalla crisi economica e sempre più spesso alla mercé di soggetti contrattualmente più forti, in grado di imporre clausole vessatorie. "Il senatore Sacconi, proprio durante l’audizione del CUP al Senato, ha ben intuito il problema e si è fatto promotore di un disegno di legge ad hoc con lo scopo di impegnare il Governo a definire proposte a tutela del giusto compenso di tutti i lavoratori”. Così la Presidente CUP, Marina Calderone, a margine della conferenza stampa al Senato di presentazione del Ddl n. 2858 in materia di equità del compenso e responsabilità professionale delle professioni regolamentate. Il provvedimento, che inizia oggi il suo iter parlamentare in Commissione Lavoro del Senato, ha ottenuto l’appoggio del CUP. - Leggi il comunicato stampa


19/06/2017 - DAL SEN. SACCONI IL DDL SULL'EQUO COMPENSO PER I PROFESSIONISTI

Il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ha presentato il disegno di legge denominato "Disposizioni in materia di equità del compenso e responsabilità professionale delle professioni regolamentate" con il quale si propone di individuare il dies a quo a partire dal quale decorre il termine di prescrizione dell’azione di responsabilità professionale in caso di esercizio non corretto della prestazione da parte del professionista. - Leggi il ddl


12/06/2017 - SACCONI: "IL GOVERNO SI IMPEGNA A TUTELARE L'EQUO COMPENSO DEI PROFESSIONISTI"

Il Governo, in sede d'esame al Senato sul disegno di legge recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato (AS 2233-B), ha accolto l'ordine del giorno del Senatore Maurizio Sacconi impegnandosi a tutelare l’equo compenso delle libere professioni.


15/02/2017 - BUSTE PAGA E DICHIARAZIONI FISCALI FUORI DALLA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO

Nel decreto di recepimento della direttiva comunitaria antiriciclaggio 2015/849 sarà reinserita l'esenzione dagli adempimenti in materia di dichiarazioni fiscali e di amministrazione del personale di cui alla legge 12/79. A comunicarlo la Presidente del Comitato Unitario delle Professioni,
Marina Calderone, al termine dell'incontro di questa mattina con il Vice Ministro dell'Economia Luigi Casero, che ha accolto le richieste del Comitato. "Abbiamo riscontrato un clima di fattiva collaborazione da parte del Vice Ministro e degli uffici ministeriali, - ha dichiarato la Presidente - ma anche di grande attenzione nei confronti dei suggerimenti proposti dai rappresentanti delle professioni presenti. Senza l’esenzione, già contemplata nel dlgs 231/07, infatti, i nuovi adempimenti recherebbero un grave danno all’operare quotidiano di circa 400 mila professionisti, con un aggravio di oneri sproporzionato e superfluo rispetto a quelli che sono i principi posti e le finalità perseguite dalla normativa antiriciclaggio.
All'incontro ha preso parte una delegazione del Cup guidata dalla Presidente Calderone e dal coordinatore dell’area economico-contabile del Comitato, presidente del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Massimo Miani, insieme ai rappresentanti del Consiglio nazionale Forense e del Consiglio nazionale del Notariato.
Recepite le richieste, ora si attende la convocazione per un confronto sulle questioni rimaste irrisolte. - Leggi il comunicato stampa


31/01/2017 - ORDINI E MEF VALUTANO LE MODIFICHE ALLA NORMATIVA FISCALE

Semplificare alcuni adempimenti fiscali risultanti troppo onerosi e complessi per aziende e professionisti. Con questo intento la Presidente del CUP e dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, ha avviato nei giorni scorsi una proficua interlocuzione istituzionale con il MEF, dicastero condotto dal Ministro Pier Carlo Padoan. - Leggi il comunicato stampa
- Leggi le proposte di semplificazione e modifica al d.l. n.193/2016


12/01/2017 - MARINA CALDERONE RICONFERMATA ALLA GUIDA DEL CUP

La Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, è stata rieletta con consenso unanime al vertice del Comitato Unitario degli Ordini e dei Collegi Professionali per il triennio 2017-2020. La votazione ha ufficialmente dato il via al nuovo direttivo composto da: Salvatore Lombardo – Consiglio Nazionale Notariato; Andrea Mascherin – Consiglio Nazionale Forense; Gianmario Gazzi – Consiglio Nazionale Assistenti Sociali; Barbara Mangiacavalli – Federazione Nazionale Collegi Infermieri Professionali Assistenti Sanitari Vigilatrici d’Infanzia; Gaetano Penocchio – Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani; Teresa Calandra – Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari Radiologia Medica e Coordinatore Area Socio Sanitaria; Massimo Miani – Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Coordinatore Area Giuridico Economica e della Comunicazione; Lorenzo Gallo – Collegio Nazionale Agrotecnici ed Agrotecnici Laureati e Coordinatore Area Tecnico Scientifica. Nel nuovo Collegio sindacale, invece, Giampaolo Crenca – Consiglio Nazionale Attuari; Giovanni De Mari – Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali; Fulvio Giardina – Consiglio Nazionale Psicologi.
Tante le sfide di questo terzo mandato, che si svolgerà durante l'approvazione del primo intervento di sostegno alle professioni, il Jobs Act degli autonomi, che per la Presidente "guarda alle competenze e alle specificità degli Ordini professionali in chiave sussidiaria ed al lavoro autonomo come un comparto in espansione, capace di creare occupazione e di incrementare il Pil nazionale". "Per noi è importante guardare all'apporto che possiamo dare al Paese, - ha dichiarato la Presidente - il quale deve lasciarsi alle spalle la crisi e dare nuova linfa al lavoro intellettuale e a tutti quei giovani che vogliono costruirsi un futuro ponendo il loro impegno a favore del Paese". Leggi il comunicato stampa - Il comunicato stampa